Fca, nuova Jeep a Melfi: ecco il piano di sviluppo illustrato dall’Amministratore Delegato

Cinque miliardi di investimenti negli stabilimenti italiani e 13 i modelli tra nuovi e restyling con nuove motorizzazioni per gli anni 2019-2021.

Questo l’esito dell’incontro avuto dalle organizzazioni sindacali con il Ceo Fca Manley e con il responsabile dell’area EMEA Gorlier.

Ottime notizie, in particolare, per lo stabilimento di San Nicola di Melfi, dove FCA ha annunciato di voler produrre il modello Jeep Compass, in versione anche ibrida, per il mercato europeo.

Una produzione che si va ad aggiungere a quella della Renegade ibrida già comunicata da FCA, lo scorso Giugno, in occasione della presentazione del piano industriale.

Grande soddisfazione è stata espressa dal segretario generale della Fismic Basilicata, Pasquale Capocasale:

“Era  l’annuncio sperato e che fortunatamente è arrivato.

Grazie alla produzione dei nuovi modelli, nei prossimi mesi, per i lavoratori dello stabilimento di Melfi finirà il periodo di incertezza che ha prodotto e sta producendo una riduzione delle giornate lavorate.

Con l’annuncio odierno da parte di FCA per lo stabilimento di San Nicola di Melfi si  apre una nuova stagione che avrà ripercussioni anche in termini di nuova occupazione.

Ci sarà, probabilmente, bisogno di nuove assunzioni e questa è una ulteriore buona notizia”.

Il segretario generale Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, dichiara:

“L’incontro che si è tenuto oggi a Torino, nella palazzina di Mirafiori, tra Fiat Chrysler Automobiles e le Organizzazioni Sindacali firmatarie del contratto collettivo applicato nel Gruppo sul futuro degli stabilimenti, rilancerà la produzione del settore auto.

La fiducia in merito al nuovo piano Fca 2019/2021 và colta con ottimismo perché entrando nei particolari ogni stabilimento viene soddisfatto con fette di nuovi modelli.

Il Chief Operating Officer della Regione EMEA, Pietro Gorlier, ha illustrato la realizzazione del piano industriale in Italia che prevede entro il periodo 2019-2021 il lancio di 13 nuovi modelli o restyling di modelli esistenti, nonché nuove motorizzazioni con impiego diffuso di tecnologia ibrida ed elettrica.

Siamo stati totalmente soddisfatti, perché proprio per questo motivo chiedevamo di conoscere il futuro degli stabilimenti e soprattutto quando partirà la produzione delle novità annunciate con l’ultimo piano industriale da Fiat Chrysler.

Vengono confermate le missioni produttive degli stabilimenti italiani nell’ambito del piano industriale 2018-2022 presentato a Balocco nello scorso mese di giugno in occasione del Capital Markets Day: Mirafiori rappresenterà la prima installazione della piattaforma full BEV che sarà applicata sulla nuova Fiat 500 e che potrà essere utilizzata per altri modelli a livello globale.

Ulteriori investimenti sui brand Jeep, Alfa Romeo e Fiat porteranno benefici derivanti dall’utilizzo della capacità produttiva esistente; gli investimenti più importanti saranno lanciati nelle prossime settimane, tra cui la produzione della nuova 500 elettrica (BEV) a Mirafiori e la versione europea della Jeep Compass a Melfi, sulla stessa piattaforma e con la stessa tecnologia PHEV utilizzati per la Jeep Renegade.

Sfruttando la stessa piattaforma e tecnologia PHEV saranno anche avviate le attività propedeutiche alla produzione di un nuovo UV compatto Alfa Romeo nello stabilimento di Pomigliano d’Arco, dove sarà anche prodotta una Fiat Panda MHV (Mild Hybrid Vehicle); un nuovo modulo produttivo giungerà a Termoli per i propulsori benzina FireFly 1.0 e 1.3 turbo, aspirati e ibridi; inoltre, non terminerà la produzione dei motori diesel ma ci saranno corposi investimenti per i motori Euro6 D Final per lo stabilimento di Pratola Serra (AV) ed anche per i V6 del sito di Cento.

Molto importante è l’annullamento della scadenza dell’uscita dal diesel, dove in precedenza era stata prevista per il 2022.

Il totale degli investimenti in Italia ammonterà a più di 5 miliardi di euro per il periodo 2019- 2021 e l’auspicio dell’Ugl è che con tale solida missione produttiva tutti i siti italiani raggiungano l’obiettivo della piena occupazione.

Nei prossimi mesi metalmeccanici, Fca partirà con un piano di formazione del personale incentrato proprio sulle tecnologie ibride ed elettriche con la sicurezza che Gladiator, primo modello lanciato da Fca con Mike Manley al vertice del gruppo una Jeep, brand che il ceo inglese ha fatto lievitare nel mondo con l’obiettivo (sempre più vicino) dei 2 milioni di consegne l’anno porterà auguri a tutti i siti Italiani dando definitivamente stop al ricorso di ammortizzatori sociali”.

Questo quanto sostiene il segretario provinciale dell’Ugl metalmeccanici di Potenza, Giuseppe Palumbo:

“L’Ugl è consapevole di essere di fronte ad un mercato invaso dai modelli giapponesi e che certamente ha devastando le nostre quote di mercato Fca.

Ora è giunto il momento di attuare ciò che anno dopo anno è stato rimandato, lo sviluppo ufficiale della Jeep Compass che sarà prodotta a Melfi, nella convinzione che il consumatore dovrà accettare un’auto diversa dalla ‘Grande Punto’.

Se tale investimento avviene è auspicio che oggi l’automotive lucana continua a essere un distretto vitale.

Sul distretto di Melfi hanno investito gli enti pubblici negli anni duri della crisi del Lingotto.

Oggi siamo di fronte ad una nuova scommessa. Certamente dobbiamo farcela ’Ugl è ottimista auspicando delle prospettive buone.

Buona parte devono supportare le aziende dell’indotto, dovranno mettere la massima voglia di collaborare uniformando con Fca, sindacato ed istituzioni la capacità di fare sistema che è una delle carte vincenti per superare la concorrenza estera. Quel che distingue il distretto dell’automotive melfitano dai concorrenti deve essere proprio la capacità di mettere in circolo le conoscenze per migliorare la qualità dei prodotti e rimanere competitivi, sui mercati.

Oggi la Basilicata viene apprezzata in tutto il mondo, l’entourage Fca ha scommesso nuovamente su Melfi sfoderando l’asso su i primi investimenti in Italia che saranno realizzati nel nostro sito per la messa in produzione della Jeep Compass che a andrà ad affiancare le attuali 500X, le Jeep Renegade, con tutta la produzione dotata di motorizzazioni ibride o plug-in. Si crei ora una vera e propria rete interattiva, con uno stabilimento Fca che productive a ciclo modulare permette di ‘sfornare’ più modelli consecutivamente.

Il nostro auspicio ora è sfidare il mercato europeo dell’auto e dalla crisi che lo sta schiacciando, i lavoratori metalmeccanici lucani sono pronti ad affrontare questa nuova ennesima sfida, sapendo che in questo momento esistono le condizioni per un nuovo rilancio dello stabilimento lucano sperando che grazie a Melfi si creino altre opportunità lavoro”.

Per il segretario regionale dell’Ugl metalmeccanici della Basilicata, Costanzo Florance:

“È arrivato il momento che la Regione Basilicata faccia una riflessione critica e insieme progettuale orientata, attraverso importanti interventi infrastrutturali sul territorio, a valorizzare anche l’economia del mare, favorendo così l’occupazione e il vero benessere delle comunità.

Avevamo ragione nel firmare accordi con Fca per Melfi: oggi ne sono riprova le garanzie non solo per tutti i lavoratori degli stabilimenti Fiat dopo anni d’incertezze ma, della creazione di nuovo lavoro.

Basti pensare che a tutt’oggi dal porto di Civitavecchia vengono imbarcate settimanalmente oltre 300 auto nuove tra le super gettonate 500 X e jeep Renegade prodotte in Basilicata nella Fca e si sono creati più di 200 nuovi posti di lavoro, tra maestranze del porto e tutta una serie di professionalità impegnate nell’indotto.

Se si vuole davvero cambiare, per l’Ugl occorrono fare scelte politico/industriali mirate al fine di creare nuova occupazione, tutelando quella esistente.

La politica lucana deve capire che solo potenzializzando una fase di sviluppo che va risvegliata attraverso opere finalizzate a favorire la ripresa economica, si può concorrere alla creazione di nuove opportunità lavorative.

E non si può pensare ad una ripresa economica dell’Italia partendo appunto da un nuovo modello industriale che può rispecchiarsi in quello della Fca di Melfi e, senza tener conto del sindacato, ed è peccato che la Regione non ha mai percepito questa opportunità pensando solo ed esclusivamente a ben altro”.

Questa la nota a riguardo di Fim-Cisl:

“Nella prima parte Manley ha illustrato a livello il piano di sviluppo mondiale e la scelta relativa all’elettrificazione completa della gamma e la produzione di veicoli a guida autonoma.

Tutto ciò nel quadro delle previsioni di mercato dell’automotive dei prossimi.

Area Nafta ancora forte, Latam e Apac in crescita, Emea in crescita con rallentamento del 2020 per elettrificazione Nel globo passaggio da berline a Suv con stabilizzazione nel 2020.

Manley ha affermato che il piano consentirà di proteggere l’occupazione in Italia e in Europa.

Elettrificazione

Sull’elettrificazione, nella conferma della scelta, sono state evidenziate alcune criticità relative alle previsioni di mercato, alla riduzione dell’occupazione in prospettiva relativa alla riduzione del numero dei pezzi e maggiore automazione e semplicità delle linee e minore ricorso alla componentistica del veicolo.

Inoltre la scelta dell’elettrificazione comporta una necessità, come avviene in altri paesi, di dotazione di infrastrutture per la rete di ricarica, per lo smaltimento delle celle, e di nuove regolamentazioni su cui il nostro paese è molto indietro.

In ogni caso i veicoli elettrificati passeranno dal 2% attuali al 12% nel 2022 al 22% nel 2030, questo anche per evitare di incorrere sanzioni delle nuove normative

Le emissioni passeranno nel 2020 dai 130g/km ai 95g/km (-8%) e una successiva di ulteriori 15% dopo il 2021 e 35% successivamente.

Si passa da 900 componenti a 100 componenti e si passa da media a massima automazione.

Si avrà una riduzione dell’occupazione del 20%.

Assistenza sarà ridotta, tagliando ogni 200.000km.

VolksWagen molto impegnata nell’elettrico, sostiene che nuove normative europee faranno perdere 100.000 posti di lavoro.

La riduzione riguarderà manodopera assemblaggio motopropulsore, manutenzione veicolo e componenti e rifornimento.

Nei segmenti piccoli la tecnologia avrà un prezzo con minore competitività su cui si rischia di subire importazioni di asia a per piccoli veicoli frutto di produzioni molto sussidiate da governi asiatici.

Guida autonoma

Vi saranno 5 livelli di evoluzione. Oggi siamo tra il livello 1 e 2.

Il livello 3 (2020-21) sarà il prossimo e che consentirà al guidatore di tenere lontano le mani dal volante pronto però a intervenire.

Il livello 4 sarà la guida autonoma completa prevedibile per il 2023 e 2025.

Nel 2021 si lancerà il livello3.

Ci sono 3 partnership. Lavoro sulla Waymo che è già una realtà che consentirà il livello 4 e 5. Altra partnership e Aptiv per livello 2, per il livello 3 si utilizzerà Bmw per i modelli Maserati nel 2022 e 2023.

Auto connessa

Entro il 2021 il 100% dei veicoli Fca la connettività digitale sarà incorporata standard o come optionals.

Si potranno offrire servizi di assicurazione, prenotazioni, etc. che cambieranno esperienza di guida e che farà un vero salto di qualità con la guida autonoma.

Inizierà Maserati, poi Fiat, poi Alfaromeo e poi Jeep.

Risultati Finanziari

Piano finanziario Marchionne 2017-2022, resta confermato.

I target finanziari prevedono Ebit da 6,6 mld (2017) a 9,2-10,4 nel 2020 a 13-16mld nel 2022.

Inoltre occorre aumentare il margine per azione da 2,3 nel 2017 a 5,9-7,3 nel 2022.

Pietro Gorlier è entrato nel dettaglio delle ricadute della prima parte del piano quinquennale complessivo annunciato(2018-2022) lo scorso giugno da Marchionne a Balocco, entrando nelle specifiche degli impegni per l’Italia nella prima parte, dal 2018 al 2021 con tempistiche e stabilimenti coinvolti.

Pietro Gorlier, Coo area Emea, ha fornito un focus su area Emea e Italia.

Per Emea è previsto un picco nel 2019 e una flessione con introduzione elettrico.

Ci si augura che visto il parco auto più vecchio ci sia meno flesso in Itaila.

Nel nostro paese c’è stata già una flessione per passaggi a test NEDC a WLPT.

Il quadro del mercato Emea e Italia è pertanto stagnante.

Fca ha guadagnato 0,7% quota Eu+Efta.

Sia per auto che per veicoli commerciali leggeri.

Mercato Eu28+Efta salito 22%, analogamente è cresciuta FCA con tutti i suoi brand.

È entrato nel dettaglio degli investimenti e dei prodotti e delle ricadute della prima parte del piano quinquennale complessivo annunciato (2018-2022) lo scorso giugno da Marchionne a Balocco entrando nelle specifiche degli impegni per l’Italia nella prima parte, dal 2018 al 2021 con tempistiche e stabilimenti coinvolti:

Ci sono stati illustrati degli investimenti da subito operativi già deliberati con ordini per impianti già partiti:

  1. L’arrivo della produzione della Jeep Compass plug-in hybrid a Melfi e che riguarderà tutta l’area Emea. Nascerà già ibrida, insieme a Renegade ibrida. Ciò consentirà di azzerare l’utilizzo dei contratti di solidarietà.
  2. Nuova 500 elettrica ipertecnologica, full electric, 100% connessa digitalmente e aggiornabile prodotta integralmente a Mirafiori, attualmente prodotta in Polonia.
  3. Compact Suv a Pomigliano.
  4. Atessa, aumento capacità produttiva.
  5. Renegade ibrido a Melfi
  6. 6) Esteso ciclo vita Gran Cabrio e GT per Modena.

Nel triennio 2019-2021: Mirafiori& Agap: restyling Levante e plug-in Hybrid, Ghibli e Quattroporte e nuova 500 elettrica.

A Mirafiori verrà installata la piattaforma di produzione elettrica utilizzabile per la transizione per almeno l’area Emea.

Incremento capacità produttiva trasmissioni.

Verrone: aggiornamento trasmissioni per nuovi motori.

Melfi: oltre a Compass, vi sarà una 500x ibrida e tutte le vetture prodotte a Melfi saranno o ibride o plug-in.

Cassino: restyling e ibridazione plug-in Giulia e Stelvio e nuova Maserati Duv “suv medio” combustione normale e ibrida.

Inoltre la Giulietta sta andando bene e sarà prodotta per tutto il 2019. Porgetto da verificare di potenziale “allungamento” Giulia.

Modena: si allungherà la vita produttiva di Gt e Gran Cabio, differentemente da quanto annunciato.

Inoltre sarà ancora il sito di produzione di gran parte dei modelli specialties, supersportive Alfa e Maserati. Vi sarà elettrificazione di almeno uno dei modelli.

Pratola Serra: contrariamente a quanto annunciato, non si fermerà la produzione del diesel nel 2012. Nel sito si costruiranno dal 2021, gli euro6 diesel di ultima generazione (D final).

Ci sono riflessioni in corso su come collegare il sito alla futura produzione di motori elettrici.

Termoli: 4 nuovi motori di cui uno hybrid e plug-in hybrid.

Cento: vi sarà un evoluzione del grande motore diesel V6 per il mercato americano (per Ram etc.) e si riprenderà la produzione di motori industriali e navali.

Atessa Sevel: incremento capacità produttiva, restyling nel 2020 e poi Ducato elettrico

Pomigliano: Alfa Compact-Suv anche in versione hybrid plug-in P1P4, Panda va ancora bene, a fine 2019 lancio mild hybrid per Panda e successivo restyling (2021) che al momento allunga la permanenza a Pomigliano stesso della Panda.

La piattaforma del nuovo compact suv sarà nuova e richiederà circa 20 mesi, tale aspetto, da un lato necessità di accompagnamento temporaneo con ammortizzatori sociali, dall’altro realizza una piattaforma completamente nuova che consentirà un periodo più lungo di prospettiva industriale e occupazionale per la possibilità di costruirvi ulteriori modelli sullo stesso pianale.

È in studio dove collocare l’assemblaggio di pacchi batterie per elettrico.

Nel 2022 prevista l’uscita di una nuova Maserati grande. L’azienda conferma di non avere nulla da dire su vendita di Comau.

In sintesi il piano presenta: 13 modelli, 4 completamente nuovi (500 elettrica, C-Suv Alfa, Maserati media, Compass a Melfi) e 9 restyling.

12 interventi tra ibridazione e elettrificazione (a basso e alto voltaggio).

2 nuovi motori e 2 aggiornamenti Euro6 D final (diesel).

Il piano presentato a Balocco da Marchionne prevedeva 8,7 mld€ per area Emea nel quinquennio 2018-2022.

Il piano presentato oggi è di oltre 5 mld€ nel triennio 2018-2021 e solo per l’Italia.

Stabilimenti saranno tutti aggiornati con piattaforma elettrica o ibrida.

Nel quadro di previsioni di un mercato piuttosto stagnante e con gli annunci dei tagli operati da GM ci sembra un ottimo segnale in contro tendenza che va valorizzato.

Quello che è singolare è che c’è una parte del paese che dal 2010 non vede l’ora di poter dire di aver avuto ragione e ogni mese che passa viene smentito da una storia di successo industriale e contrattuale.

Gli accordi sindacali hanno garantito questi investimenti e smontato i due falsi miti che per mantenere la manifattura nelle economie mature bisogna peggiorare le condizioni di lavoro e i salari.

Ci auguriamo che cambi la narrazione di questa storia e qualcuno comprenda il bisogno di un corale sostegno allo sviluppo industriale del paese, specie in un momento di grande incertezza.

Si investono 5 miliardi di € in Italia su prodotti innovativi, senza denaro pubblico e senza alcun sostegno governativo.

Bisognerebbe fare qualche riflessione aggiuntiva su questo.

Personalmente apprezzo molto che il Coo Area Emea Pietro Gorlier, invii una lettera con in contenuti del piano prima a tutti i lavoratori e le lavoratrici del Gruppo e poi alla stampa.

È un segno di riconoscimento importante del valore delle persone che lavorano.

È chiaro che le normative sulla transizione alla nuova mobilità dovranno considerare le tempistiche a fare in modo che gli obiettivi siano realistici e non solamente teorici e autolesionistici”.