MELFI, EX “FENICE”: “COPERTE SITUAZIONI D’INQUINAMENTO, CONSEGUENZE GRAVISSIME SULLA SALUTE”, LE PAROLE DI…

Grave la situazione che è emersa in seguito al sequestro dello stabilimento di San Nicola di Melfi “Rendina Ambiente” (ex “Fenice”).

Ecco ciò che sostiene la segreteria regionale di Italia dei Valori in una nota a firma del segretario Angelo Rosella:

“Il sequestro dell’inceneritore di San Nicola di Melfi, oltre a riaccendere l’attenzione sui temi che da anni cittadini, amministrazioni comunali, lavoratori, agitano per la tutela della salute, dell’ambiente e del territorio, rimette al centro la questione ambiente-salute come priorità assoluta per chiunque si candidi a governare la Regione nei prossimi cinque anni.

Noi che da sempre e con coerenza ci siamo battuti al fianco dei comitati popolari, dei cittadini, dei Comuni del Melfese-Lavellese per questi obiettivi, a differenza di prese di posizione strumentali e speculative delle ultime ore, possiamo ribadire a voce alta che la sospensione delle attività dell’impianto di Rendina Ambiente dimostra che difendere la salute dei cittadini, tutelare l’ambiente e salvaguardare attività agricole e produttive nell’area San Nicola di Melfi-Lavello non è un’impresa impossibile.

E come non condividere l’affermazione del Ministro Costa: la Basilicata non merita questo ulteriore affronto, tanto più che è un affronto che perdura dal lontano 2009.

Le vicende che hanno riguardato in passato l’Arpab proprio in merito al controllo inefficace, se non inesistente, sull’impianto ex Fenice, è sicuramente la pagina più nera dell’attività istituzionale in tema ambientale: invece di garantire cittadini, agricoltori, comunità locali sono state coperte situazioni di inquinamento tutte ancora da chiarire, con conseguenze gravissime sulla salute pubblica.

Il provvedimento della Procura segna, dunque, una svolta significativa sino al traguardo (noi auspichiamo) del divieto di incenerimento dei rifiuti a vantaggio del riciclaggio, anche attraverso un rapporto sulla tutela della biodiversità e sino a chiudere una volta per tutte con pratiche obsolete e pericolose come l’incenerimento dei rifiuti.

Da questo punto di vista, l’Europa può e deve giocare un ruolo chiave nella protezione della biodiversità e nella lotta ai fenomeni che minacciano anche la nostra salute come l’incenerimento dei rifiuti.

La nuova strategia di ripresa economica Ue va in questa direzione per fermare la perdita di biodiversità entro il 2020.

L’auspicio è che anche il nuovo governo italiano voglia seguirne le indicazioni (in merito a green economy, salute e nuove tecnologie) alla lettera.

Per ora registriamo un positivo passo avanti sul quale continuare a vigilare.

Ma l’incapacità di gestire la questione rifiuti in Basilicata dimostrata sinora, non si deve risolvere con una soluzione killer come quella del termovalorizzatore, piuttosto con una politica integrata che punti alla riduzione, al recupero e al riciclo.

Il problema vero è che manca la volontà politica e ci sono troppi interessi ‘sporchi’ in gioco.

Non si possono delegare alla magistratura compiti e attività che spettano esclusivamente alla politica per mettere fine al balletto dei sequestri e dissequestri che lascia inalterato lo stato delle cose”.