Coronavirus, Sileri: “Siamo in terza ondata ma non serve chiudere tutta Italia”

Come anticipato, il Governo Draghi è al lavoro per mettere in atto nuove misure al fine di arginare la diffusione del virus.

Ieri si è tenuta, infatti, riunione del Comitato tecnico scientifico per valutare le eventuali ipotesi che potrebbero, tra le altre, condurre l’Italia ad possibile lockdown totale fino a Pasqua.

Non è della stessa idea il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.

Intervistato da Rainews24 ha chiarito che, laddove le circostanze lo richiedessero, piuttosto sarebbe opportuno pensare a chiusure e zone rosse localizzate.

Queste le sue parole:

“Sicuramente siamo nel pieno della terza ondata. Ciò non significa che sia necessario chiudere tutta l’Italia.

Io non sono favorevole a un lockdown generalizzato.

Sono favorevole a chiusure chirurgiche.

Intanto vanno avanti le vaccinazioni, che non sono partite con il piede giusto.

Si sta però recuperando.

Vedo che i vaccini stanno arrivando, con questa progressione si tratta di resistere solo altre poche settimane.

Prima di correre e pensare alle chiusure aspettiamo il Cts, il quale fornisce un indirizzo su cui però poi decide la politica.

Dobbiamo analizzare i dati. Il rafforzamento delle misure in alcune aeree è sicuramente necessario.

La combinazione delle chiusure dove il virus corre di più e delle vaccinazioni consentirà tra pochissime settimane di vedere la luce in fondo al tunnel.

Purtroppo le scuole sono state chiuse, ma deve essere una soluzione molto transitoria, così come è ora di pensare di riaprire i ristoranti la sera: non si può fare ovunque, ma almeno si può iniziare a programmare“.

Cosa ne pensate?