Coronavirus, sciopero alla Fca di Melfi: ecco che cosa sta succedendo

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Usb Basilicata L.P. e Usb Fca Melfi:

“Ieri, Bardi ha dato l’ennesima dimostrazione di essere il perfetto rappresentante dei padroni.

Con una nuova ordinanza, degna del miglior presidente di Confindustria, il governatore lucano ha stabilito che i cittadini di Irsina (MT) e Genzano di Lucania (PZ), dichiarate zone rosse, potranno recarsi al lavoro.

Con sommo piacere, Fca ha subito richiamato i lavoratori dei due paesi.

Trecento persone saranno costrette ad uscire dalle proprie abitazioni, in un ambiente estremamente rischioso.

Dovranno prendere pullman, che per quanto limitati nella capienza, qualora anche un solo lavoratore avesse contratto il virus, diventerebbero veri e propri vettori di contagio.

Entreranno nei diversi capannoni e avranno contatti con migliaia di colleghi.

Tutto per produrre beni non essenziali, è bene ricordarlo sempre.

Una condizione, sia chiaro, non diversa da quella di migliaia di altri lavoratori ma che, in questa particolare circostanza, fa esplodere tutte le contraddizioni del caso.

Bardi condizionato palesemente da interessi di produzione, in un primo momento fa effettuare i tamponi ai residenti di Irsina e Genzano, confermando il blocco, una volta compreso del danno arrecato (niente meno che a Fca), fa retromarcia e autorizza i lavoratori a varcare le zone rosse, questa volta, per assurdo, senza bisogno di alcun tampone precauzionale.

In sostanza, la linea tenuta da Bardi è in sintonia con quella di Fca ed enti preposti, tutti schierati da una sola parte: alla Fca di Melfi i tamponi non si devono assolutamente fare, qualsiasi cosa accada si deve lavorare, che i lavoratori provengano da zone verdi, gialle, arancioni o rosse poco cambia, nessuno deve sapere quanti positivi asintomatici entrano in stabilimento.

I lavoratori di Irsina e di Genzano dovevano restare a casa e percepire salario pieno, questa sarebbe stata la giusta condizione per tutelare salute e salario, questo è quanto Usb ha sempre rivendicato, tutto il resto sarà un’altra forma di ricatto perpetrato a danno dei lavoratori.

Usb ha indetto, per Venerdì prossimo, sciopero alla Fca di Melfi, ai motivi legati alla pessima gestione dei contagi (che hanno reso lo stabilimento di Melfi la più grande zona rossa della Basilicata), oggi si aggiunge questa ennesima ipocrisia”.