Coronavirus, bonus bici rischia di saltare: ecco le ultime notizie

L’annuncio della ministra dei Trasporti Paola De Micheli sul bonus per l’acquisto di bici e monopattini ha generato, sin dal principio, non pochi entusiasmi.

Tanto che le vendite sono letteralmente schizzate nel primo mese di applicazione della misura.

Ad oggi sulle modalità del rimborso ci sono non pochi dubbi.

Come riporta QuiFinanza:

Confindustria ha voluto denunciare la situazione di precarietà e incertezza che ruota intorno a questo incentivo.

Bonus bici, più di 500 mila modelli venduti: ma l’app ancora non è arrivata

Chi non ha ancora effettuato l’acquisto ma è interessato a ottenere il bonus bici, dovrà munirsi di scontrino parlante o fattura per ottenere il rimborso.

Presto, inoltre, dovrebbe essere resa disponibile dai tecnici del Governo una specifica piattaforma elettronica (un sito o un’app probabilmente) che nasce con lo scopo di permettere ai cittadini di presentare l’apposita richiesta di rimborso per il mezzo acquistato.

Uno dei maggiori problemi denunciati da Confindustria, però, è legato proprio al rilascio di questa applicazione, che ancora non è disponibile.

Questo, come ha spiegato Pietro Nigrelli, direttore del settore ciclo di Confindustria Ancma, ha generato confusione tra i commercianti (specie i più piccoli), che potrebbero addirittura rischiare di non avere indietro – sotto forma di detrazione sulle imposte – lo sconto riconosciuto ai propri clienti.

Bonus bici, c’è un problema di fondi

Come ha fatto sapere Ancma, nel primo mese di applicazione del bonus sono state vendute 540 mila bici.

A conti fatti, quindi, facendo una media di 300 euro di sconto ad acquisto (che può arrivare fino a 500 euro in alcuni casi), il bonus bici costa allo stato italiano 162 milioni di euro.

Se i numeri dovessero essere più alti, pertanto, ci sarebbe inevitabilmente un problema, visto che il Governo ha stanziato 190 milioni di euro per questo intervento.

A Giugno e Luglio, inoltre, le vendite di bici e monopattini non sono calate, anzi.

Ma con i fondi già in gran parte impiegati, chi compra sperando di ottenere il bonus deve mettere in conto che, in caso di carenza di risorse, potrebbe rimanere escluso.

Un’ipotesi questa che, come ha specificato Nigrelli, se dovesse verificarsi non garantirebbe alcuna certezza dei rimborsi”.