CAPODANNO A VENOSA NON C’È PACE: “NEL MATERANO ABBIAMO PRESENZE E STRUTTURE”. IL CONSIGLIERE REGIONALE…

Ancora incertezza sul luogo del Capodanno Rai 2018.

Venosa sembrava ormai essere la location prescelta, ma dopo la costituzione di un comitato del metapontino (nato per far si che che lo show venga trasmesso da un comune del Materano) è iniziata una lenta agonia.

Pochi giorni fa il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza un ordine del giorno collegato alla legge di bilancio 2018/2020, proposto dal consigliere dell’Udc Francesco Mollica e dal consigliere Carmine Miranda Castelgrande (Pd), che impegna il presidente e la Giunta regionale “a confermare il calendario già programmato che prevede lo svolgimento dell’evento a Venosa nel dicembre 2018 e a Matera nel dicembre 2019 e a rinnovare per un altro anno (così come previsto all’art. 3) il Protocollo d’Intesa sottoscritto con RaiCom Spa, al fine di consentire anche all’area del Metapontino di essere sede di tale iniziativa”.

Successivamente è arrivata una dichiarazione del consigliere regionale Paolo Castelluccio a riaccendere gli animi.

Sì al Capodanno Rai nel Materano: è quando affermava il consigliere nella scorsa dichiarazione.

La sua idea non è mutata e, a dimostrarlo, un’ulteriore comunicato da lui enunciato:

“Le oltre 5 mila presenze che si sono registrate sia in occasione del ponte del 2 Giugno che dell’ultimo fine settimana a Policoro, dovrebbero essere sufficienti a rimuovere ogni possibile perplessità sulla candidatura di Policoro e dell’intera area Metapontino – Pollino per il prossimo Capodanno Rai.

Queste due prime settimane di Giugno si caratterizzano, eccezionalmente, per una presenza turistica, in tutto il comprensorio metapontino, decisamente superiore allo scorso anno.

Questo anche grazie all’iniziativa, di cui sono stato promotore in Consiglio, per tenere gli stabilimenti balneari aperti tutto l’anno, evitando che le procedure di smontaggio-montaggio delle strutture ne penalizzassero la fruibilità e di conseguenza l’attività degli imprenditori.

In particolare, la ‘movida giovanile’ lungo l’area dei lidi di Policoro, dal Venerdì alla Domenica, ha premiato i nostri sforzi e quelli dei titolari al punto che, senza temere smentite, è possibile affermare che in questo scorcio di Giugno Policoro ha superato per presenze altre località del Tarantino più attrezzate in locali e punti di incontro dei giovani e in passato considerate di maggiore richiamo per le giovani generazioni.

È in questo contesto che trova maggiore fondamento la proposta sostenuta dal Comitato Meta – Siris, a cui va il merito di un’azione incessante nei confronti prima di tutto della Giunta regionale e che rappresenta l’iniziativa diretta ed autonoma senza interessi politici e posizioni di parte, come invece è accaduto e continua ad accadere per la candidatura di Venosa.

Il presidente Pittella farebbe bene a riflettere con attenzione, soprattutto per evitare di alimentare ulteriori campanilismi e divisioni territoriali che non giovano a nessuno.

Non è un mistero che la candidatura di Venosa, non a caso sostenuta in un ordine del giorno politico approvato a maggioranza in Consiglio, abbia ben individuate sponsorizzazioni politiche e risponda ad interessi elettorali.

Come ho già proposto, è possibile avviare da subito interlocuzioni con la Rai per allungare la durata dell’accordo Regione – RaiCom spa e quindi dopo la trasmissione Rai ‘L’Anno che verrà’, che ovviamente per il Capodanno 2019 deve avvenire a Matera, pensare dal 2020 alla location di Venosa.

Il turismo a Policoro e nel Metapontino, sia per i programmi legati a Matera 2019 che per lo stretto rapporto con le produzioni agricole di qualità, ha effetti diretti ed indotti sull’intera economia ed occupazione territoriali, oltre ad estendersi nel comprensorio della Magna Grecia appulo – lucano – calabrese.

La trasmissione diretta Rai, pertanto, da qui ha un effetto moltiplicatore di benefici economici proprio secondo quegli interessi del Sud a cui hanno fatto riferimento i governatori delle Regioni del Mezzogiorno nel memorandum sottoscritto a Napoli”.