Caiata: “scuole lucane sprovviste di quanto il ministero aveva promesso di inviare. Rispetto per famiglie, docenti, bambini e ragazzi della mia terra”

“Le scuole in Basilicata avrebbero dovuto aprire i battenti il 14 settembre.

Oggi è 16 settembre, mancano solo 8 giorni all’apertura posticipata per volere del governo regionale (è bene ricordarlo) dopo essere state chiuse il 5 marzo per dpcm governativo.

Sono trascorsi 194 giorni e le scuole lucane sono per la maggior parte completamente sprovviste di tutto quanto il ministero aveva promesso di inviare:

Non un banco, non una mascherina, non un docente dei tanti promessi, non un collaboratore scolastico delle centinaia attesi, nemmeno un Igienizzante (che i plessi hanno acquistato intanto con loro fondi)”.

E’ quanto dichiara il parlamentare e segretario lucano di Fratelli d’Italia, Salvatore Caiata, che prosegue:

“Le scuole riapriranno il 24 settembre con bambini che saranno costretti a studiare senza banco.

Ed ecco che alle promesse della ministra Azzolina ne consegue che:

– Le famiglie dovranno provvedere a fornire i figli di mascherine

– Le famiglie dovranno fornire i figli di Igienizzante

– Le famiglie dovranno fornire addirittura in alcuni casi i figli di una cartellina rigida che fungerà da banco

– In caso di mancanza di personale dovranno fare fronte a riduzioni orarie scolastiche.

I docenti e le dirigenti scolastiche avranno il macigno di fare applicare delle restrizioni innaturali per alcune fasce d’età di bambini e dovranno farsi carico della responsabilità totale della gestione di una situazione che ha del surreale, dovendo in alcuni casi escogitare come supplire alla totale mancanza di mezzi per fare fronte all’anno scolastico in sicurezza.

Tutto questo è inaccettabile.

La totale incompetenza della ministra Azzolina ricade quindi su famiglie, docenti, addetti al lavoro e soprattutto i nostri figli.

Quei bambini a cui si chiede di attenersi a delle regole già di per loro assolutamente non idonee in alcune fasce al loro sviluppo psicomotorio, regole che vanno a minare la loro educazione emotiva con conseguenze anche gravi sulla loro crescita e a cui non si riesce nemmeno a garantire il supporto dei mezzi.

Questo è inaccettabile.

Chiederò immediatamente il motivo per cui la nostra Regione e le sue scuole sono state completamente dimenticate dalla ministra.

Chiederò rispetto per le famiglie, per i docenti e per i bambini e ragazzi della mia terra.

Se necessario pretenderò le dimissioni a voce ferma di un ministro del tutto inadeguato.

I nostri piccoli meritano di essere il centro delle attenzioni del governo dopo essere stati in un attimo catapultati ad una surreale condizione di privazione, non l’ultimo pensiero da sistemare con improvvisazione ed incompetenza totale”.