Barile aderisce al Manifesto della comunicazione non ostile: “Non si accettano insulti, le persone si devono rispettare”! Ecco il progetto

Con delibera di Giunta comunale n. 6 del 23/01/2020, il Comune di Barile ha aderito alla sottoscrizione del “Manifesto della Comunicazione non ostile”.

Con la volontà di dare il giusto peso alle parole, nel 2017 è nata a Trieste l’associazione “Parole O_Stili”, un progetto di sensibilizzazione, per imparare a usare le parole consapevolmente, nel mondo reale e in rete.

Il “Manifesto della comunicazione non ostile” è un progetto di sensibilizzazione contro la violenza delle parole declinato in vari ambiti, dalla politica alla Pubblica Amministrazione, dallo sport all’educazione in generale.

Il fenomeno della violenza verbale ha purtroppo subito un’escalation importante e pericolosa negli ultimi anni, diffondendosi soprattutto, ma non solo, attraverso il web e i social network.

Il Manifesto, composto da 10 regole, è un lavoro realizzato da 300 professionisti che hanno individuato dei principi da seguire per rendere la rete un luogo non violento, affinché una critica possa rimanere tale senza trasformarsi in aggressione e minaccia anche se verbale.

Ecco il Manifesto della comunicazione non ostile:

  1. Virtuale è reale
    Dico o scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.
  1. Si è ciò che si comunica
    Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.
  1. Le parole danno forma al pensiero
    Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.
  1. Prima di parlare bisogna ascoltare
    Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.
  1. Le parole sono un ponte
    Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.
  1. Le parole hanno conseguenze
    So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.
  1. Condividere è una responsabilità
    Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.
  1. Le idee si possono discutere.
    Le persone si devono rispettare
    Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.
  1. Gli insulti non sono argomenti
    Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.
  1. Anche il silenzio comunica
    Quando la scelta migliore è tacere, taccio.

L’obiettivo è quello di creare, tra chi ci legge, una nuova sensibilità verso la tematica dell’uso improprio del linguaggio, invitando, così, ad esprimere il proprio parere in modo democratico e non violento.