Assegno unico: come e fino a quando si può correggere la dichiarazione Isee sbagliata

“Ci sono due mesi in più per regolarizzare la documentazione valida per l’assegno unico universale per ogni figlio a carico fino ai 21 anni, la misura che da marzo 2022 ha unificato in una sola agevolazione una serie di interventi a sostegno delle famiglie con figli”.

Lo si apprende da today che precisa: “L’Inps ha comunicato alle famiglie beneficiarie che il 31 dicembre 2023 è il termine per correggere l’Isee, l’indicatore che misura la situazione economica.

Cosa fare per le dichiarazioni errate, nel dettaglio? Cerchiamo di fare chiarezza.

L’importo dell’assegno erogato dallo Stato varia in base a parametri come l’età anagrafica, la presenza di figli disabili e la situazione economica del nucleo nel suo complesso, certificata dall’Isee aggiornato.

Tenendo conto delle difficoltà generate dal periodo estivo, l’Inps ha spostato le lancette in avanti, rideterminando le rate dell’assegno con importo al minimo.

In questo modo, spiega l’istituto di previdenza, le famiglie avranno più tempo per regolarizzare l’Isee.

Secondo i calcoli dell’Inps, su una platea di 6,2 milioni di beneficiari sono circa 66mila le famiglie che hanno inoltrato istanze Isee errate, pari a circa l’1%.

Ora queste famiglie sono tenute a mettersi in regola.

Tra gli errori più comuni che producono distorsioni nell’Isee rientrano le intestazioni del conto corrente condiviso con un parente o dimenticato, un investimento dato per chiuso ma ancora attivo, oppure un dato incorretto fornito dal datore di lavoro o dal centro di assistenza fiscale.

Entro il 31 dicembre di quest’anno l’assegno unico universale necessita di dati corretti, pena l’erogazione delle somme minime previste per gli ‘indicatori difformi’.

Al pari dei nuclei con un Isee maggiore a 43mila euro o a quelli che non hanno fatto domanda, le famiglie con ‘indicatori difformi’ che non si mettono in regola riceveranno le somme minime: 54 euro al mese per ogni figlio minorenne, 27 euro per quelli tra i 18 e i 21 anni che risultino studenti o disoccupati. Gli importi variano in caso di figli con disabilità.

L’Inps avvisa che le famiglie raggiunte da una comunicazione di difformità dovranno mettersi in regola presentando una nuova dichiarazione unica sostitutiva (Dsu) senza anomalie.

Nel caso di un errore generato dall’intermediario, i beneficiari potranno chiedere al Caf di rettificare la dichiarazione, oppure presentare all’Inps la documentazione che attesta la veridicità dei dati.

Se le correzioni andranno a buon fine, le famiglie riceveranno il livello di assegno corretto tenendo conto di eventuali arretrati”.