A MELFI LA STORIA DEL CAVALLO PERSANO, RARO ESEMPLARE DELLA CAVALLERIA REALE VISSUTO NELLA VALLE DELL’OFANTO

A Melfi si è parlato del Cavallo Persano, raro esemplare equino del meridione che ha rischiato anche l’estinzione.

L’incontro è avvenuto presso il Centro Culturale Nitti, organizzato dall’Associazione Culturale “Persano nel cuore” e dall’Associazione Equitazione Italiana, con il patrocinio del Comune di Melfi, del Comune di Serre e del Mibact.

Cavallo “reale”, in quanto voluto da Carlo di Borbone nella seconda metà del 18esimo secolo, e simbolo anche dell’intero Vulture-Melfese grazie alle giumente della Valle dell’Ofanto donate dal Principe Caracciolo di Torella.

Tra i relatori il principe Alduino di Ventimiglia che quasi 40 anni fa si è battuto affinché il cavallo non andasse incontro all’estinzione: durante il servizio prestato in cavalleria venne a conoscenza dell’unico posto in cui la razza era ancora presente, cioè Grosseto: qui i cavalli erano stati trasferiti da Persano.

Durante il convegno è stato quindi illustrato il ruolo del cavallo come elemento della natura, della vita e del progresso dell’uomo a partire dalla costituzione del Regno di Sicilia ad opera di Ruggiero II il Normanno.

Si è reso poi omaggio ai fratelli Piero e Raimondo D’Inzeo, due grandi italiani, campioni olimpionici di sport equestri e messaggeri nel mondo della equitazione Caprilliana, con la proiezione delle immagini delle Olimpiadi di Roma del 1960 dove Raimondo e Piero D’Inzeo conquistarono il primo e il secondo posto.

Infine il pubblico ha visionato un filmato del 1954 sulla Razza Governativa di Persano e alcuni filmati della razza al giorno d’oggi.

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