TRAGICA FINE PER ANTONIO, GIOVANE ORIGINARIO DI MELFI: GRIDA “INFAME” POI VIENE UCCISO!

Sarebbe stato ucciso a causa di un’offesa il giovane 21enne originario di Melfi e freddato in un pub Sabato scorso a Montesilvano (Abruzzo).

È quanto riportato dalle cronache abruzzesi pubblicate sul giornale “il Centro”.

Il giovane melfitano, Antonio Bevilacqua, rom trasferitosi con la famiglia nella cittadina abruzzese 19 anni fa, è stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco (precisamente un fucile) all’occhio sinistro, esploso ad una distanza di soli 50 cm.

Come riportato dal giornale online:

“Il killer non avrebbe nulla a che fare con la mafia, come si era ipotizzato inizialmente.

Alla base del folle gesto ci sarebbe un’offesa, quella di “infame” che Antonio avrebbe pronunciato contro il suo assassino.

La chiave per scoprire e incastrare immediatamente l’omicida, sarebbe venuta dalle telecamere piazzate fuori dal ristopub che avrebbero fatto riconoscere agli inquirenti un supertestimone da interrogare.

Supertestimone coinvolto in altre vicende di cronaca nera negli anni ’90.

Il delitto viene preceduto da una discussione a tre, scoppiata davanti a testimoni intorno all’1:50 della notte tra venerdì e sabato scorsi nel ristopub.

Tra la discussione e la fucilata passa un’ora.

Alle 2:50 l’assassino infatti torna da casa armato di fucile ma una delle telecamere esterne lo riprende di spalle.

Ha il cappuccio della tuta calato sulla testa e un passamontagna del tipo usato dai motociclisti che gli copre il viso.

Procede spedito verso l’ingresso del pub e, passando accanto al supertestimone che lo anticipa lungo il percorso, gli dice qualcosa di sfuggita o comunque gli fa un cenno.

È quanto basta per far capire all’altro che sta per accadere qualcosa di grave.

Il 58enne si volta sulla sua sinistra e si allontana dalla parte opposta prima ancora che il killer esploda il colpo mortale“.

Una triste pagina di cronaca nera questa soprattutto pensando al fatto che Antonio proprio quel giorno aveva trascorso una felice giornata in famiglia anche con il padre uscito dal carcere per un permesso premio di 6 ore (l’uomo deve scontare infatti una pena di 18 anni per omicidio).

Antonio lascia la sua famiglia nel dolore, insieme alla sua compagna e alla sua bambina piccola.