DA MELFI IN CINA PER CONOSCERE NUOVE CULTURE: ECCO L’ENTUSIASMANTE RACCONTO DI QUESTI STUDENTI

Gemellaggio in Cina: un Paese che non smette mai di stupire.

Potrebbe essere il titolo di un racconto denso di avventure ed emozioni. Un viaggio realmente vissuto dagli studenti del Liceo “Federico II di Svevia” di Melfi all’insegna della conoscenza di culture, tradizioni e soprattutto di nuovi rapporti da costruire.

È in fondo questo il senso di un gemellaggio: conoscere per condividere.

Ecco cosa ci hanno raccontato le studentesse Sara Moccia, 2AL, e Mariangela Antoniello, 2BS:

“La nostra voglia di viaggiare, di conoscere nuove persone, apprendere nuove culture, parlare una nuova lingua, ci ha portato, questa volta, a vivere un’esperienza molto particolare: Pechino, Cina, Novembre 2017.

Abbiamo conosciuto una realtà completamente diversa dalla nostra, fatta di cose piccole e gigantesche, di smog, di patriottismo, di povertà estrema e ricchezza assoluta, di baraccopoli che sorgono di fianco a palazzoni altissimi. Abbiamo visitato posti stupendi, tanto per cominciare, The Temple of Heaven considerato il più sacro dei templi imperiali di Pechino, dove l’imperatore si recava a pregare per avere un buon raccolto; e poi la città proibita, situata nel cuore di Pechino, residenza degli imperatori sulla terra, luogo divino inaccessibile alla gente comune; e ancora il lago Kunmig, e infine la Grande Muraglia, che è veramente una meraviglia.

Ci sentiamo radicalmente cambiate dopo aver fatto questa esperienza; torniamo a casa con la contentezza di aver superato una grande prova, viaggiare da soli, e con la consapevolezza che l’unico modo per conoscere a fondo una cultura è viverla.

E poi… Non è vero che il cibo cinese non sia buono! È solo… particolare! Molto caratteristico è stato camminare per la street food che offre una grande scelta di cibi esotici da strada, come insetti, scorpioni, serpenti e parti di animali fritti. Ci sentiamo di ringraziare in primis chi permette che questi gemellaggi abbiano luogo, quindi il Preside Michele Corbo, le nostre docenti accompagnatrici, prof.sse Sinigaglia e Potenza, e poi le nostre famiglie ospitanti, alcune di esse tanto povere, che vivono serenamente in condizioni di enorme miseria, eppure tanto più accoglienti di noi.

Nel nostro bagaglio c’è molto di questo popolo, del loro senso della vita e del denaro, e forse qualcosa da imparare l’abbiamo anche noi. La Cina è un tipo di paese che non smette mai di stupire nella sua complessità, e questa esperienza è stata, forse, molto più formativa di un libro di scuola”.