Venosa, al via i lavori: conversione della piattaforma di trattamento meccanico-biologico e realizzazione di un impianto di compostaggio

Il post Covid-19 della Provincia di Potenza è segnato dall’avvìo di una intensa attività nel settore dei Lavori Pubblici relativi alla rete stradale, all’edilizia scolastica e ai servizi ambientali.

Sono, infatti, ripresi in questi giorni i lavori per la conversione della piattaforma polifunzionale di trattamento meccanico-biologico di Venosa e la realizzazione di un impianto di compostaggio della frazione umida dei rifiuti solidi urbani, curati dall’Ufficio del settore Ambiente guidato dall’Ing. Antonio Santoro.

Ecco i dettagli dalla Provincia:

“L’ULTIMAZIONE DEI LAVORI E’ PREVISTA per il 31.1.2021

Il contratto è stato stipulato con ECOIMPIANTI srl di Perugia (CF: 02191280904), aggiudicataria dell’appalto ed è legata ad un finanziamento regionale a valere sul PO FESR Basilicata 2014-2020- Asse 5-Azione 6A.6.1.3;

– per l’importo netto di 3.982.947,04 euro [oneri della sicurezza inclusi;

– il 12.4.2016, è stato approvato il progetto esecutivo dei lavori dell’importo complessivo di 4.843.003,15 euro, di cui 3.982.947,04 euro per lavori [al netto del ribasso] ed oneri della sicurezza, e 860.056,11 euro per somme a disposizione dell’Amministrazione;

SCHEDA DI SINTESI

– con Deliberazione n.560 del 21.6.2018 la Giunta Regionale ha stabilito di ammettere a finanziamento i progetti di rilevanza strategica e quelli immediatamente cantierabili coerenti con il PO FESR 2014-2020;

– con DPCM del 26.4.2020 è stato autorizzato l’avvio delle attività, relative a precisi e specifici codici ATECO, ammettendo, tra l’altro, la possibilità di riaprire i cantieri per la costruzione di opere pubbliche, a condizione di approvare idonei protocolli di sicurezza;

– con il Protocollo condiviso MIT-edilizia del 24.4.2020 di regolamentazione per il contenimento della diffuzione del contagio nei cantieri (divenuto l’allegato 7 al predetto DPCM), sono stati integrati e sintetizzati i precedenti documenti di regolamentazione e le indicazioni dell’ OICE;
– con nota n. 149 del 20.4.2020 l’INL ha esplicitato le indicazioni e le prescrizioni, cui attenersi per la ripresa autorizzata delle attività abilitate in fase 2;

– in data 11.5.2020 il Coordinatore della Sicurezza in fase di esecuzione [CSE] ha trasmesso l’Aggiornamento n.6 al PSC (a suo tempo approvato), per integrarlo, recependo le indicazioni del predetto Protocollo MIT, ed una stima dei costi aggiuntivi della sicurezza, che la ditta esecutrice dei lavori dovrà sostenere per l’adozione (obbligatoria) nel cantiere delle misure anti-COVID a tutela della salute degli operai;

– l’importo stimato (in via presuntiva) dal CSE per i costi aggiuntivi della sicurezza è di 4.387,84 euro/mese [IVA esclusa];

– è stato predisposto lo schema di Atto aggiuntivo, che, allegato alla presente Determinazione, per farne parte integrante e sostanziale, è stato condiviso per le vie brevi con la ditta esecutrice dei lavori (assenso inviato con email del 4.6.2020) e dà conto di ogni variazione contrattuale intervenuta tra le parti (inclusa una rimodulazione dei SAL, maggiormente funzionale alle esigenze di liquidità dell’Appaltatore), resasi necessaria per tener conto:

– delle nuove modalità di accesso degli operai in cantiere (includendo così i costi aggiuntivi della sicurezza);

– dei prevedibili ritardi nelle forniture di materiale ugualmente connessi all’emergenza epidemiologica in corso;

– della possibilità di introdurre, in corso d’opera, nuove perizie di variante e meccanismi compensativi idonei a fronteggiare l’ipotetico incremento del costo delle materie prime”.