“Strade e negozi vuoti. Fatturati a picco. Mai visto una cosa simile. Il calo degli incassi invernali può arrivare fino al 50%-60%”. Ecco i dettagli

Saldi invernali con il freno a mano tirato.

O peggio, “Sono proprio bloccati”, afferma Marco Cremonini, presidente di Federmoda Ascom.

Per i commercianti è una doccia gelata.

“I primi giorni di saldi erano andati benino, c’era qualche speranza”, commenta Loreno Rossi, direttore di Confesercenti.

Per tanti imprenditori, drastico rallentamento della propria attività, evidentemente a causa dell’impennata dei contagi, ma anche alla ripresa diffusa dello smart working.

Carlo Massoletti, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia, spiega:

“Siamo, purtroppo, tornati in una situazione fortemente critica che speravamo di esserci lasciati alle spalle”.

Tutto il mondo che ruota attorno al turismo continua a soffrire, per una drastica riduzione dei flussi di italiani e stranieri accompagnata da un crollo delle prenotazioni nelle strutture ricettive delle città dove pesa anche la riprogrammazione di numerosi eventi fieristici; situazione difficile anche in montagna, nonostante il periodo clou delle settimane bianche.

In generale, però, la frenata riguarda ogni settore: dalla ristorazione al commercio, con i saldi che, dopo un avvio parzialmente confortante, procedono a rallentatore.

“Per ora siamo al 50-60% del fatturato previsto in questo periodo”, fa la media Tonelli.

Sprofondo rosso, poi, per gli alberghi: “Siamo a una percentuale di occupazione intorno al 10%”, calcola Rossi.

Un report di Federmoda (in collaborazione con Confcommercio e Iscom Group) mette nero su bianco la situazione: “II 64% dei commercianti intervistati dichiara un sensibile calo degli incassi, il 20% addirittura registra un calo di oltre il 40% rispetto allo stesso periodo del pur non brillante 2021”.

Confcommercio chiede “risorse aggiuntive” rispetto a quelle ora in campo, “Esattamente come durante il lockdown, perché, per tante attività del terziario, di questo stiamo parlando: di un quasi lockdown di fatto”.

Contagi e isolamenti, inoltre, stanno mettendo in crisi aziende alle prese con un boom di dipendenti in malattia.

Ditte che in alcuni casi, evidenzia la Cisl, rischiano anche di fermare o ridurre le attività per assenza di personale.