Cinque nuovi modelli per Melfi, due miliardi per tutti gli stabilimenti italiani e una richiesta di aiuto urgente all’Europa.
In un’intervista al Sole 24 Ore, Antonio Filosa, l’amministratore delegato di Stellantis che decide le sorti di San Nicola di Melfi, rompe il silenzio e lancia l’allarme:
“Senza flessibilità sulle norme CO2 e incentivi veri per l’elettrico, il rilancio dell’auto italiana rischia di saltare”.
Come riporta ansa “per i 4.700 lavoratori di Melfi e le aziende dell’indotto lucano, questa partita si gioca ora: tra le sale del potere europeo e le linee di montaggio della Basilicata, dove il futuro dell’auto italiana passa anche dai capannoni che guardano il Vulture.
Al quotidiano milanese Filosa ribadisce l’impegno verso i territori produttivi, conferma la centralità dello stabilimento lucano e l’intenzione di non intaccare la stabilità occupazionale.
Il sito melfitano sarà protagonista della “salita produttiva” con la Nuova Jeep Compass, dice il manager al Sole.
Intanto i numeri del primo semestre 2025 confermano il momento difficile dell’azienda: Stellantis ha registrato un calo del 13% nelle consegne globali, con ricavi in discesa del 7% a 74,3 miliardi di euro.
“Non c’è più tempo per i ritardi”, dice il manager, definendo “fondamentale” agire con urgenza nel dialogo strategico con Bruxelles per supportare motorizzazioni plug-in e range extended.
Nell’intervista Filosa annuncia prossimi incontri con governo e sindacati per definire gli aggiornamenti strategici.
Una notizia attesa dai rappresentanti dei lavoratori lucani, dopo mesi di incertezze sui volumi produttivi e sul futuro dell’indotto che gravita attorno al polo industriale melfitano”.