Stellantis di Melfi: “la cassa integrazione ha penalizzato già i lavoratori. Non dobbiamo permettere che accada il peggio”. Ecco gli esiti della riunione di oggi

Stamani si è svolto il tavolo permanente sul polo produttivo automotive convocato da Alessandro Galella, Assessore regionale per lo Sviluppo economico.

Hanno assistito ai lavori Giuseppe Maglione, sindaco di Melfi, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Ugl, Confsal e Fismic e i presidenti di Confindustria e di Confapi Potenza e Confapi Matera.

Negli ultimi anni l’industria automobilistica ha basato molto della sua evoluzione tecnologica sull’utilizzo dei semiconduttori che sono i principali materiali dei circuiti elettronici.

La Crisi mondiale dei microchip sta mettendo a dura prova le aziende del settore, mostrando l’importanza raggiunta da questi componenti senza i quali non è possibile produrre le auto moderne di oggi.

La loro indispensabilità porta ad una riflessione seria e concreta: perché non produrli in Basilicata?

Durante l’incontro il Segretario regionale di Basilicata in Azione, Donato Pessolano, ha dichiarato:

“Una soluzione per scongiurare eventuali altri blocchi di produzione presso la Stellantis di Melfi potrebbe essere quella di portare in Basilicata la produzione dei semiconduttori per abbattere i costi.

L’Europa lo richiede e Intel vuole investire in Italia.

Compito di Via Verrastro quello di non farsi sfuggire l’occasione.

Dal 2024 a Melfi si produrranno quattro modelli di auto elettrica.

Nel comparto automotive i semiconduttori sono utilizzati in modo massiccio, sono infatti presenti decine e centinaia di microchip in ogni auto.

L’utilizzo dei chip nelle auto elettriche è assolutamente maggiore rispetto alle altre tipologie di auto.

Questo comporta una richiesta importante di semiconduttori.

Anche Intel è interessata a investire in Italia.

Bisogna pensare che i microprocessori realizzato con i semiconduttori sono presenti non solo nelle auto ma anche in smartphone, smart TV, impianti fotovoltaici, elettrodomestici, computer e ovviamente robot industriali”.

Riguardo alla posizione della Uil Basilicata il Segretario Regionale, Vincenzo Tortorelli, ha dichiarato:

“È stato un incontro importantissimo perché riteniamo che bisogna mettere in campo ogni azione utile affinché si rilanci lo stabilimento Stellantis e soprattutto il suo Indotto.

Ora, dobbiamo essere in grado, di nuovo, di mettere a riparo ciò che abbiamo costruito e quanto raggiunto soprattutto nel settore dell’indotto.

Un tavolo particolarmente importante quello che si è riunito oggi, perché credo che la vertenza Automotive in Basilicata sarà la madre di tutte le vertenze.

La riunione è coincisa con l’accordo siglato a Roma dal Presidente Bardi per il progetto idrogeno.

Per l’area industriale di Melfi è un’opportunità da non lasciarsi sfuggire, tenuto conto che il progetto riguarda impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili asserviti alla produzione di H2 verde, comprensivi di eventuali:

  • sistemi di accumulo;
  • elettrolizzatori o altre tecnologie per la produzione e relativi ausiliari, necessari al processo produttivo;
  • eventuali infrastrutture dedicate esclusivamente alla distribuzione;
  • impianti di stoccaggio.

Per la competitività di Melfi è dunque un progetto strategico.

Per quanto riguarda il presente, che vede Melfi come primo stabilimento italiano dopo l’accordo del 25 Giugno 2021 per la produzione di quattro vetture elettriche, bisogna mettere a riparo anche il suo Indotto, pertanto diventa fondamentale in primis capire quali saranno i particolari da produrre per le future vetture elettriche ed allo stesso tempo legare i lavoratori alle attività in essere e soprattutto alle nuove attività che si creeranno.

Avremo ripercussioni importanti sul comparto in quanto c’è un riposizionamento internazionale del settore automotive.

La forzatura dell’Unione europea che guarda al 2030-2035 con il 70% di vetture elettriche, ma con il rischio che si passi al 100% del full elettric avrà degli effetti sulle decisioni dei grandi player; che cosa decideranno di fare?

Alle scelte politiche seguiranno dunque delle inevitabili scelte economiche, anche traumatiche, riposizionando e lasciando a casa i lavoratori.

L’Italia non è pronta oggi ad affrontare l’uragano che sta arrivando nel settore dell’automobile.

Stiamo tentando, ma siamo in difficoltà.

Il mercato di riferimento delle auto elettriche è un mercato al quale non tutti i cittadini possono accedere per gli alti costi.

La scelta di produrre termico ed elettrico insieme è una scelta che ha dei costi industriali, che ha una struttura anche qui organizzativa, che va a incidere su tutto quello che è la filiera, la programmazione.

Di qui l’esigenza di professionalizzare i lavoratori e ragionare dentro una logica della logistica dell’indotto: vale a dire le attività produttive devono seguire i lavoratori e tutelare tutta quella che è la rete delle competenze, dai servizi che ci sono in essere.

La cassa integrazione ha penalizzato già i lavoratori di Melfi e del suo indotto.

Non dobbiamo permettere che accada il peggio, bisogna tutelare i lavoratori, il loro posto di lavoro e la sicurezza e salubrità dei luoghi di lavoro.

È necessario un patto coi lavoratori, conferendo loro una prospettiva di lavoro in cambio delle loro competenze.

In questo modo garantiremo una prospettiva anche allo stabilimento e al futuro occupazionale della nostra regione.

Questo possiamo farlo solo attraverso tavoli di confronto, affrontando il problema congiuntamente, stabilendo un metodo perché oggi ci è richiesto di mettere in campo scelte importanti per il futuro.”

Dopo l’incontro Angelo Vasca, responsabile per il Comparto Automotive della Confapi Potenza, ha dichiarato:

“Sicuramente le proposte illustrate oggi dall’assessore per lo Sviluppo Economico della Regione Basilicata Alessandro Galella – che mirano al rilancio economico e produttivo delle aziende dell’automotive e per quelle che operano nell’indotto di Melfi – vanno nella direzione da noi auspicata.

Attendiamo adesso che il pacchetto delle misure trovi attuazione concreta quanto prima.

Inoltre auspichiamo che il tavolo aperto di confronto venga convocato ciclicamente per fare il punto circa la situazione decisamente non facile e particolarmente complessa che sta vivendo l’intero comparto automotive in particolare per quanto riguarda le piccole e medie imprese“.

La Cisl nel corso della riunione ha dichiarato:

“In questa fase bisogna lavorare per accompagnare l’intero polo automotive lucano sul sentiero della transizione energetica con un mix di politiche industriali e politiche attive del lavoro con l’obiettivo di rendere sostenibile tale transizione.

Le preoccupazioni in questo momento riguardano soprattutto le aziende dell’indotto e dei servizi.

Le misure avanzate dalla Regione Basilicata, come il progetto per l’efficientamento energetico, vanno nella giusta direzione ma vanno rafforzate.

L’obiettivo è non perdere posti di lavoro.

In tal senso, l’idea prospettata al tavolo di candidare il polo automotive di San Nicola di Melfi ad area di crisi non complessa garantirebbe maggiori risorse e un più ampio ventaglio di strumenti per accompagnare in modo socialmente sostenibile Melfi nella nuova era delle auto elettriche”.