Stellantis, “corsa al motore elettrico: per la prima volta il progresso diventa limitante”. Siete d’accordo?

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa di Gerardo de Grazia Confsal Basilicata su Stellantis e su i relativi obiettivi europei in merito all’elettrico:

“Bisogna essere chiari, le uscite volontarie sono veri e propri esuberi, frutto di obiettivi Europei irrealistici.

Mi riferisco al traguardo zero emissioni per il 2035.

La corsa al motore elettrico, oltre ad essere frettolosa, non tiene conto delle difficoltà dei diversi paesi.

Difficoltà strutturali come quella di dotarsi, in tempi relativamente brevi, di un numero adeguato di punti di ricarica.

Ritengo che, dietro la visione green, ci debba essere una strategia e un organizzazione capillare, in modo da renderla efficace e attuabile nei tempi previsti.

Motivo per il quale si andrà, sicuramente, in deroga all’obiettivo fissato per il 2035.

Non sono assolutamente contrario all’elettrico ma ritengo assurda la crociata nei confronti del motore diesel di ultima generazione.

Altra nota dolente del motore elettrico riguarda i tempi di ricarica e i chilometri che può percorrere con un pieno di kw.

Analizzando i dati forniti dai costruttori, un motore green percorre dai 200 ai 700 chilometri con un pieno (pieno che richiede dai 25 minuti fino a 8 ore), rendendo così gli spostamenti più lunghi.

E’ la prima volta nella storia dell’umanità che il progresso diventa limitante, allunga le distanze invece di accorciarle.

Per questo, se gli obiettivi sull’abbattimento delle emissioni di c02 non sono realistici non vengono affiancati dalle infrastrutture e da incentivi, c’è il rischio di rendere l’elettrico troppo costoso e quindi discriminante.

La scelta più rapida e più sensata sarebbe stata quella di rivedere, nell’immediato, tutto il trasporto pubblico e una reale efficienza degli allevamenti intensivi e del condizionamento degli immobili che impattano, in termini di emissioni, pesantemente, sull’ambiente.

Mi auguro che non si crei una povertà nella mobilità, povertà che potrebbe portare gli automobilisti a scegliere veicoli usati”.