Regione Basilicata, seduta consiliare sciolta: “Davvero imbarazzante”! Ecco cosa è successo

La Seduta consiliare odierna è stata sciolta per mancanza del numero legale.

L’Assemblea stava procedendo nelle operazioni di voto sul disegno di legge “Rendiconto per l’esercizio finanziario 2018” dell’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura (Alsia).

Alla terza votazione, quella sugli allegati del disegno di legge, hanno votato a favore i consiglieri di maggioranza Aliandro, Baldassarre, Bardi, Bellettieri, Cariello, Cicala, Coviello, Quarto, Sileo e Vizzielo, mentre i consiglieri del centrosinistra, Braia, Polese, Cifarelli e Pittella (che già avevano protestato per il protrarsi della votazione), i consiglieri del M5s e Zullino (Gruppo Lega), non hanno partecipato al voto.

In apertura di seduta, il presidente dell’Assemblea, Carmine Cicala, ha voluto ricordare la tragedia causata dal sisma del 1980 che:

“ha segnato il Sud e la nostra Basilicata e le vittime di femminicidio che devono farci capire quanto ancora deve essere fatto culturalmente per contrastare tale terribile fenomeno”.

I Consiglieri Regionali M5S, Gianni Leggieri, Gianni Perrino e Gino Giorgetti, commentano:

“Doveva essere una seduta importantissima quella di oggi con le comunicazioni di Bardi sull’emergenza trasporti e sull’esito degli accordi TOTAL, ma la seduta si è conclusa dopo pochissimi minuti.

Le faide all’interno della maggioranza sono sempre più numerose.

Palese la mossa di Zullino che ha volutamente non votato, facendo cadere il numero legale e provocando il conseguente scioglimento del consiglio.

A nulla è valso l’imbarazzante temporeggiare da parte del Presidente del Consiglio Regionale, Carmine Cicala.

A cosa sono sono dovuti questi dissidi?

La mancata approvazione in IV commissione delle modifiche alla legge regionale sul gioco d’azzardo patologico forse è alla base di tutto questo.

Si accettano scommesse sugli equilibri futuri di questo governo regionale confuso e infelice.

Ancora una volta, le emergenze passano in secondo piano.

Davvero imbarazzante assistere a questo spettacolo, il cambiamento rappresentato da questo centrodestra è solo di facciata, perlopiù malridotta.

Loro bevono il mojito e a noi lucani non resta che masticare amaro”.

Per le forze di maggioranza:

“La riunione del Consiglio regionale che si è svolta oggi e che è andata deserta per mancanza di numero legale, insegna ai lucani due cose.

La prima è che il senso di responsabilità che permane nella maggioranza non è condiviso dalle opposizioni.

A fronte di argomenti all’odg estremamente importanti e significativi, come, ad esempio, il piano dei trasporti, le forze politiche di minoranza hanno contribuito a far cadere il numero legale.

La seconda vicenda è che il mal di pancia dei singoli non può essere scaricato sulla collettività, su questa maggioranza e su sul governo regionale.

Per questi motivi e per dare una risposta immediata, a quanti, come a quelli dell’opposizione, piace più la politica del parlare rispetto a quella del fare, abbiamo deciso di convocarci per domani pomeriggio.

In quella sede, incidenti di percorso a parte, saremo ben lieti di ascoltare, se le avranno, le motivazioni per le quali hanno trascinato per anni, senza risolver nulla, le tante emergenze del trasporto pubblico locale”.

Ecco cosa sostengono i consiglieri del centro sinistra, Luca Braia e Mario Polese (AB-IV), Roberto Cifarelli (Pd), Marcello Pittella (AB) e Carlo Trerotola (Prospettive lucane):

“Con la seduta odierna del Consiglio regionale, ancora una volta venuta meno per mancanza del numero legale, riteniamo che i problemi politici interni alla maggioranza di centrodestra siano oramai conclamati.

In appena otto mesi dal proprio insediamento, Bardi & c. hanno dimostrato di non avere minimamente a cuore le sorti dei lucani e non riescono neanche ad assicurare il normale svolgimento delle attività istituzionali, in commissione ed in Consiglio regionale.

In questo periodo abbiamo assistito solo al più becero accaparramento delle poltrone, alla affannosa ricerca di equilibri sulle postazioni, all’affidamento di incarichi importanti a parenti ed affini, a candidati non eletti e ad amici di cordata, applicando metodi aspramente criticati in passato.

Spiace leggere inoltre ricostruzioni fantasiose che tentano di attribuire alle minoranze la responsabilità di non aver garantito il numero legale.

Ricordiamo che le variazioni di bilancio sono atti politici della maggioranza che ne dovrebbe essere responsabile da un punto di vista politico e legale.

La minoranza ha garantito già diverse volte in aula consiliare il proseguo dei lavori a fronte di una maggioranza spesso troppo distratta altre volte divisa.

Non oggi, a fronte di ritardi, rinvii ingiustificati e incomprensibili assenze nei banchi da parte di consiglieri del centrodestra.

Tanto più che, nello specifico, la seduta è saltata per la decisione dell’esponente della lega, Massimo Zullino, di estrarre la tessera per votare, dopo che il presidente dell’assemblea, Carmine Cicala, aveva mantenuto inusitatamente la votazione aperta per quasi due minuti per consentire ad altri consiglieri di maggioranza di prendere posto.

Due sono i casi: o si è davanti a una incapacità generale o si è davanti all’ennesima premeditata sceneggiata dello scioglimento della seduta consiliare per il venir meno del numero legale.

In ogni caso, questo rappresenta l’ulteriore dimostrazione dello stato comatoso in cui versa la sfilacciata maggioranza che da alcuni mesi ‘governa’ (si fa per dire) la Regione Basilicata, sinora rivelatasi incapace di esprimere una comune visione e di porre in essere una programmazione di alto profilo per rispondere concretamente alle attese ed alle esigenze della comunità lucana.

Una maggioranza che sta sistematicamente rinviando all’inverosimile l’adozione delle scelte strategiche per lo sviluppo della Basilicata e che sta, altresì, mostrando un atteggiamento irresponsabile ed irrispettoso nei confronti delle istituzioni.

La principale ‘tecnica’ di governo messa in campo sinora è la non decisione, con l’ausilio della mancanza del numero legale, venuto meno reiteratamente non solo nelle riunioni del Consiglio, ma anche in quelle delle Commissioni, come in quella di ieri della quarta commissione, nonché lo ‘scaricare a massa’ le loro responsabilità attuali su chi c’era prima.

Spiace rilevare che nel Consiglio regionale di oggi si doveva, tra l’altro, discutere la variazione di bilancio, insufficiente a nostro modo di vedere, ma comprensiva di provvedimenti economici per diversi settori che attendono una risposta dalla Regione da tempo, fra cui quello dei trasporti sul quale incombe la scadenza del 30 novembre, data entro cui la Regione ha l’obbligo di dover decidere le azioni da intraprendere al riguardo.

Il Consiglio è stato riconvocato per domani pomeriggio, ancora una volta forzando le regole del gioco ed inserendo argomenti all’ordine del giorno non passati al vaglio delle competenti Commissioni consiliari.

Sarebbe auspicabile che il presidente Bardi si svegliasse dal suo torpore.

Si dia una mossa nell’affrontare le questioni spinose che stanno in discussione da tempo presso le commissioni, dando anche un indirizzo preciso all’azione degli assessori che, come spesso abbiamo avuto modo di vedere, navigano a vista.

L’azione del centrosinistra rimane comunque propositiva e mai distruttiva; ma occorre che la maggioranza capisca che la Regione non è proprietà privata.

Tuttavia, rimane la questione che in sintesi dice: ‘Bardi datti una mossa'”.