Reddito di cittadinanza, Conte: “Misura assistenziale. Rendere più difficile, quasi impossibile, rifiutare il lavoro”. I dettagli

“Voglio che una soluzione sia operativa entro sei mesi, il reddito di cittadinanza in questo modo rischia di essere una misura assistenziale senza progettualità”.

Come riporta il Corriere della Sera:

“La disposizione, perentoria, di Giuseppe Conte è avvenuta al termine di tre riunioni riservate avute negli ultimi giorni con il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, con il ministro dell’Innovazione digitale Paola Pisano e con il presidente dell’Anpal (l’Agenzia nazionale delle politiche attive sul lavoro), Domenico Parisi, l’esperto di big data che ha lavorato con successo negli Stati Uniti e che ormai da mesi lamenta di essere ostacolato nel suo lavoro e di avere le mani bloccate.

Insomma è con taglio molto decisionista che il presidente del Consiglio ha preso in mano il dossier sul reddito di cittadinanza e le politiche attive sul lavoro (incontro fra domanda e offerta di impiego, fra aziende e disoccupati), ha chiesto alla Catalfo e a Parisi di collaborare invece di litigare e ha stigmatizzato che a distanza di un anno e mezzo dall’introduzione del reddito non esista traccia di un sistema unico e nazionale informatico che dovrebbe aiutare i disoccupati a trovare un lavoro e le aziende a trovare le persone che lo cercano“.

Inoltre l’intenzione sarebbe quella di arrivare a un’applicazione nazionale.

Sul Corriere della Sera si legge:

“Il sistema operativo dovrà essere efficace per rendere più difficile – quasi impossibile – rifiutare il lavoro e mantenere il reddito.

Ovviamente andrà fatta una gara e andranno cambiate non solo alcune norme della legge che ha introdotto il reddito di cittadinanza, ma probabilmente anche alcune deleghe. Ma Conte vuole cambiare passo”.