Patente internazionale: quando serve, come richiederla e quanto costa

Quando ci si reca all’estero e si ha bisogno di guidare un veicolo, di proprietà o a noleggio, è sempre importante informarsi bene circa i regolamenti vigenti.

Infatti, mentre negli Stati facenti parte dell’Unione Europea e in alcuni di quelli extra UE è sufficiente la patente italiana, in altri è richiesta la cosiddetta Patente Internazionale.

Come spiegato da skytg24, la patente internazionale è diversa da quella conseguita normalmente sul suolo italiano: è un permesso disponibile in due distinti modelli che abilita alla conduzione di veicoli su suolo straniero; in alternativa, è possibile munirsi di una traduzione ufficiale e giurata, effettuata secondo modalità specifiche, della patente italiana stessa.

Per ottenere il permesso internazionale di guida è necessario, in primo luogo, aver conseguito la patente italiana.

Senza questo documento non è possibile condurre legalmente veicoli né in Italia né all’estero.

Se invece la si ha, si può fare richiesta di quella internazionale alla Motorizzazione Civile.

Oltre che presso gli uffici presenti sul territorio, è possibile richiedere la patente internazionale online, utilizzando i canali dedicati.

Il rilascio non è immediato e richiede un minimo di 10 giorni lavorativi.

Per questo motivo, nel caso in cui si avesse in programma di effettuare un viaggio all’estero, sarebbe opportuno muoversi con un po’ di anticipo.

I costi della patente internazionale variano a seconda che il richiedente si rivolga direttamente alla Motorizzazione, espletando in autonomia tutte le pratiche, o a un intermediario, sia esso l’ACI, una scuola guida o un’agenzia di pratiche auto.

In questo secondo caso è infatti necessario aggiungere, ai costi di base, quelli relativi al servizio offerto.

Se si fa tutto da soli il costo è pari a 42,20 € e comprende:

  • un primo versamento di 10,20 € sul cc 91008 (tariffa N004 – Diritti);
  • un secondo versamento di 16 € sul cc 4028 (bolli);
  • una marca da bollo da 16 €

Per ottenere la patente internazionale è necessario presentare:

  • il modulo TT 746 compilato in ogni sua parte e disponibile sia online, sul Portale dell’automobilista, sia presso gli uffici della Motorizzazione;
  • le ricevute dei pagamenti da 10,20 € e da 16 €, effettuati tramite PagoPA;
  • la marca da bollo da 16 €;
  • fotocopia fronte e retro della propria patente di guida, in corso di validità.

Se si presenta la richiesta presso gli sportelli, è preferibile portare con sé anche il documento originale per eventuali verifiche;

  • due fototessere identiche e recenti, di cui una autenticata direttamente presso la Motorizzazione o presso un Ufficio comunale.

Questo secondo metodo risulta utile per chi affida la presentazione della domanda a un’altra persona, tramite delega.

I cittadini extraeuropei che desiderano richiedere la patente internazionale devono presentare, oltre a questi documenti, anche il permesso di soggiorno o la carta di soggiorno.

Chi preferisce rivolgersi a degli intermediari, così da non doversi occupare della compilazione della domanda, dei versamenti e via dicendo, deve presentare all’ACI o all’ufficio di pratiche auto scelto la propria patente di guida, il codice fiscale, la carta d’identità e due fototessere uguali, di cui una, anche in questo caso, autenticata.

La patente internazionale è disponibile in due diversi modelli, i quali presentano durata differente:

  • il primo (Convenzione di Ginevra 1949) ha validità pari a un anno dall’emissione,
  • il secondo (Convenzione di Vienna 1968) dura tre anni.

Dato che non tutti i Paesi accettano entrambi i moduli, per non commettere errori è preferibile, prima di procedere con la richiesta, consultare il portale “Viaggiare sicuri” del Ministero degli Affari Esteri.

La patente di guida internazionale è obbligatoria in diversi paesi al di fuori dell’Unione Europea.

Tra i principali, troviamo Stati Uniti, Canada, Australia e Giappone, dove è necessario presentare questo documento insieme alla patente nazionale.

In altri paesi, come il Brasile e la Thailandia, è consigliabile per evitare complicazioni in caso di controllo.

Prima di partire, verifica sempre le normative del paese di destinazione, poiché le regole possono variare anche all’interno di uno stesso stato o cambiare in base agli accordi bilaterali.