Ospedale Melfi: Antonella di Venosa ringrazia medici e operatori del Reparto di Rianimazione per l’accoglienza e l’umanità nel curare la sua mamma. Ecco la lettera

Nuovi elogi all’Ospedale di Melfi (PZ), fiore all’occhiello della sanità lucana.

Dopo la bella notizia del boom di nascite, una donna di Venosa (PZ) ha scritto al Direttore della U.O di Rianimazione, Dott. Felice Severino, per ringraziarlo di quanto ha fatto per la sua mamma, purtroppo deceduta un mese fa.

Riportiamo integralmente la lettera piena di ringraziamenti e affetto, inoltrata per copia conoscenza anche al Direttore Sanitario del P.O di Melfi:

“Egreg. Direttore Dott. Felice Severino,

mi chiamo Antonella Mollica, figlia della paziente Liberatore Angela, ricoverata dal 14 dicembre us e poi tristemente deceduta il giorno di Capodanno, a nome mio, della mia famiglia e delle mie sorelle, affido a Lei, che è a capo della intera equipe della Rianimazione di Melfi, un breve pensiero di ringraziamento.

Voglio esprimere il mio profondo ed immenso grazie all’intero personale della struttura, per tutto l’impegno profuso ed il compito proibitivo ai quali siete stati chiamati;

Grazie per tutto quello che avete fatto, perché la mia mamma ha potuto godere dell’assistenza e delle cure necessarie, viste le sue condizioni di salute già molto gravi al momento del ricovero;

pensavamo tutti infatti ad una sua precoce dipartita; invece grazie alla vostra professionalità ed esperienza, siete riusciti a tenerla in vita per altri quindici giorni circa, nei quali, questa volta abbiamo sperato, illudendoci, che c’è la potesse fare.

Egregio dottor Severino, voglio ringraziare tutti i medici: dott. Rosucci, che per primo ha accolto la mia mamma, il dott. Reato per la sua umanità, il dott. Griesi per la sua disponibilità, la dottoressa Pastore per la sua gentilezza, la dottoressa Mastronardi per la sua sensibilità e la dottoressa Anguilano per la sua delicatezza;

un grandissimo e speciale ringraziamento va al coordinatore A. Forte e a tutti gli infermieri e gli OSS che si sono avvicendati durante i giorni di degenza e che si sono presi cura di lei: le loro mani erano le nostre mani, i loro gesti e la loro presenza erano le nostre carezze;

presenza, assistenza, gesti, attenzioni e cure visti e concretizzati nei confronti anche del mio papà Mollica Giovanni, anche gli assistito dalla vostra U.O circa due anni fa.

Dottor Severino per ultimo, ma non ultimo, il mio più sentito ringraziamento lo riverso proprio a Lei, per la sua grande competenza ed immensa umanità, che ha saputo trasmetterci, permettendoci di salutare per l’ultima volta la nostra mamma negli ultimi istanti della sua vita terrena, pur vivendo tempi molto difficili per la pandemia, ha permesso a lei di ricevere i conforti religiosi e a noi di ascoltare le sue ultime parole d’amore: “vi voglio bene”, questo è ciò che ha detto.

Così, con le stesse parole della mia mamma, estendo a voi tutti ancora una volta la nostra riconoscenza e la nostra gratitudine.

«Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40).

Con queste belle parole del Vangelo di Matteo con stima e gratitudine la saluto Cordialmente”.

Nessuno potrà restituire a questa figlia il sorriso di sua madre, ma l’accoglienza che la famiglia ha trovato nel Reparto, ha senz’altro donato un po’ di serenità in un momento difficile e di grande debolezza.

Stringendoci al dolore della famiglia, la storia di Antonella ci ricorda quanto sia professionale il nostro Staff ospedaliero spesso sottovalutato nella scelta dell’ospedale di cura.