Oltre 600 milioni per la Sanità del Mezzogiorno! L’annuncio di Speranza

“Annuncio una importante novità dal punto di vista degli investimenti da mettere in campo.

Per la prima volta la Commissione UE finanzia un Piano operativo nazionale sulla Salute per l’Italia, si tratta di 625 milioni per la sanità del Mezzogiorno.

Si finanzieranno screening oncologici, salute mentale e consultori“.

Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in audizione alla commissione Affari Sociali in merito al tema della riforma dell’assistenza sanitaria territoriale nell’ambito del Pnrr, che ha aggiunto:

“Le case della comunità sono il cuore della nostra nuova rete territoriale: hanno l’obiettivo strategico della presa in carico della comunità di riferimento con una equipe con medici, pediatri e infermieri.

Si realizzerà una casa di comunità Hub ogni 40-50mila abitanti.

Entro il 2026 si arriverà al 10% di assistenza domiciliare e sulla telemedicina investiamo un mld di euro.

Stiamo lavorando sulla medicina generale, tassello fondamentale della riforma: obiettivo è definire una forte connessione tra medici di famiglia e le case di comunita.

Il 30 giugno è la scadenza per approvare la riforma dell’assistenza territoriale.

Contiamo in questi giorni di inviare tutta la documentazione alla conferenza Stato-Regioni. Siamo nei tempi per centrare questo obiettivo strategico.

Ci sarà un rilancio della formazione del personale sanitario: saranno finanziate 2700 borse di specializzazione aggiuntive per 101 milioni.

Ci sarà inoltre un piano straordinario di formazione sulle infezioni ospedaliere per un importo di 80 mln.

Seimila interventi sono una sfida ambiziosa ma alla portata’.

Saranno investiti 50 mln per l’intelligenza artificiale nella cura del paziente, con servizi di supporto al medico.

Con 25 mln inoltre si aggiorna il portale della trasparenza con banche dati regionali.

Dobbiamo lavorare attraverso un nuovo accordo collettivo nazionale per rompere una sostanziale distanza che c’è oggi tra il lavoro del medico di medicina generale e il resto del Ssn.

Questo è un punto di debolezza perché il medico si sente solo se sconnesso dal Ssn e il Ssn a sua volta è più debole.

Sto lavorando con le regioni e i sindacati dei medici di famiglia.

Una parte delle ore del medico di base continueranno ad essere nello studio ma una parte sarà fuori dallo studio, a partire dalle case di comunità”.