Melfi, stabilimento Stellantis e indotto: “Per salvare i posti di lavoro solleciteremo il governo regionale”! Ecco i dettagli

“Il governo regionale deve dare continuità all’azione programmatica assunta il 22 Aprile dell’anno scorso con la risoluzione che fu adottata all’unanimità da tutto il Consiglio regionale della Basilicata.

Quel tavolo sull’automotive dopo la risoluzione non ha avuto alcun seguito.

Questa è una cosa gravissima”.

Lo ha detto il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa, a margine dell’iniziativa di Cgil Basilicata e Fiom oggi davanti ai cancelli della Sit Rail, nell’area industriale di Melfi, per parlare delle ricadute dell’efficientamento di Stellantis sull’indotto (logistica e componentistica) e sull’intero sito produttivo lucano.

Ecco il comunicato:

Diversificare sull’indotto e prepararsi a questa fase di transizione è l’unico modo per salvare i posti di lavoro e governare gli effetti dell’elettrificazione, non soltanto dentro Stellantis.

Le risorse a disposizione ci sono e vanno ricercate nella vecchia programmazione e nel Pnrr, che andrebbero utilizzate per fare ricerca, innovazione e diversificare le attività dell’indotto.

Su questo solleciteremo il governo regionale.

Se non dovessimo avere risposte non escludiamo una mobilitazione davanti alla sede della Regione Basilicata.

Sul piano presentato ieri da Tavares sostenere che ‘le prospettive dipendono dal mercato è troppo generico’.

La Fiom Cgil ha già proclamato lo stato di agitazione in tutti gli stabilimenti italiani.

Ci aspettiamo che il 10 Marzo il ministro Giorgetti assuma una strategia di politica industriale nel settore dell’automotive, in assenza della quale rischiamo di avere un impatto devastante in uno dei settori più importanti dell’economia nazionale, che occupa più di 1,5 milioni di addetti.

Il governo deve sostenere la transizione energetica e la mobilità sostenibile, favorendo l’incentivazione all’uso di mezzi Euro6 e con motori a basso impatto ambientale, incentivando la sostituzione del parco auto come stanno facendo altri paesi”.