Melfi, si sente tanto parlare di auto ibrida, ma cos’è? Ce lo spiega Lorenzo della concessionaria Larycar

Pare manchi poco per dire addio alla classica idea di automobile spinta a petrolio (come sta per accadere alla Jeep Renegade dello stabilimento di Melfi).

Basti pensare ai motori diesel che, non essendo più ben visti dalla legislazione europea perché ritenuti particolarmente inquinanti, sono sottoposti a nuove norme RDE (Real Driving Emissions).

Queste mirano a un vero e proprio blocco della produzione dei motori diesel a partire dal 2020.

Una lotta al particolato (uno degli elementi maggiormente dannosi per la salute) e alle polveri sottili, dunque, per dare un po’ di respiro ai nostri polmoni e limitare i danni ambientali.

Ad oggi sembra che il buon compromesso tra “vecchio e nuovo” sia l’ibrido.

Una vettura ibrida, infatti, consta di due sorgenti separate: un motore elettrico (sostenuto da una batteria ricaricabile) e un motore tradizionale (a benzina).

Quali sono i vantaggi?

La batteria si ricarica con il movimento dell’auto (i cui i motori si “alimentano” a vicenda) pertanto il classico carburante basterà a farla funzionale.

Le vetture elettriche, invece, sono alimentate esclusivamente da un motore elettrico, senza il supporto di uno tradizionale a benzina.

L’assoluta assenza di inquinamento è innegabile, come lo sono, tuttavia, gli svantaggi: la batteria dura poco e richiede alcune ore per ricaricarsi presso postazioni apposite (al momento ancora troppo sporadiche).

Tenuto conto di questi fattori c’è chi comincia ad offrire un’alternativa ibrida alla domanda locale.

Si tratta di Lorenzo Trimarco, il quale, nella sua concessionaria Larycar a Melfi, ha deciso di mettere a disposizione della clientela la possibilità di scegliere un’auto silenziosa anche quando è accesa; un’auto che in città viaggia per il 50% in elettrico (azzerando le emissioni) e che può circolare anche con il blocco del traffico: si tratta della Toyota Auris ibrida.

Così Lorenzo ha spiegato alla nostra Redazione le motivazioni alla base della sua scelta:

“Dopo svariate domande da parte dei miei clienti ho deciso di proporre questo modello per testare il mercato e far capire che cosa sia realmente l’ibrido.

Stiamo parlando di una vettura a consumi bassissimi, attenta all’ambiente e con un motore che, come da caratteristica dell’ibrido, viene sfruttato molto meno senza che ci siano mancanze nelle prestazioni”.