Le scuole del Vulture “in piazza” per una scuola in presenza e in sicurezza! Le richieste

Oggi, venerdì 14 gennaio, l’unione degli studenti ha indetto uno sciopero in tutto il paese per chiedere una scuola in presenza ma realmente in sicurezza.

Anche in Basilicata le scuole della provincia di Potenza si sono mobilitate, dal Vulture al lagonegrese, scioperando e partecipando ad un’assemblea studentesca organizzata online dall’Unione degli studenti Basilicata.

Gli studenti fanno sapere:

“Dalla discussione molto partecipata sono venute fuori numerose idee e proposte per una scuola più innovativa, più sicura e più coinvolgente e sono state denunciate diverse problematiche a livello di edilizia, trasporti, digitalizzazione e misure igienico sanitarie che l’Uds Basilicata riporterà agli organi di competenza.

Dopo quasi due anni di pandemia è inaccettabile che il governo continui a farsi trovare impreparato sulla scuola e sulle modalità per garantire la didattica in presenza:

  • i trasporti e le aule continuano ad essere sovraffollate;
  • gli edifici scolastici sono inadatti per affrontare la pandemia;
  •  le connessioni negli istituti non sono sufficienti e non vengono effettuati screening nelle scuole periodicamente;
  •  le mascherine FFP2 non sono garantite in modalità gratuita agli studenti;
  • il sistema di tracciamento è completamente saltato;
  •  non sono presenti nelle aule sistemi di areazione per il ricambio dell’aria”.

Flavia Basso, coordinatrice dell’Unione degli studenti Rionero In Vulture, afferma:

La soluzione però non può essere ancora la DAD, che ha provocato difficoltà di apprendimento, disagio psicologico e dispersione scolastica e deve restare quindi uno strumento solamente emergenziale.

Dopo due anni non si può ancora pensare di fronteggiare le difficoltà emerse dalla pandemia con soluzioni temporanee che non risolvono il problema alla radice”.

Armando Mastromartino, coordinatore dell’ Unione degli studenti Basilicata, conclude:

“È essenziale una risposta concreta da parte della politica: vogliamo un cambiamento concreto del nostro sistema scolastico ed una strategia in grado di contrastare la pandemia nel lungo periodo evitando di dover ricorrere alla dad.

Se non si cambia ora, partendo dai problemi che la pandemia ha ulteriormente messo in luce, si rischia di perdere una grande occasione per innovare il nostro modo di fare scuola”.