Il Capodanno Rai a Venosa salta nonostante le rassicurazioni: questa la richiesta

Anche l’associazione “Venosa 2019” dice la sua sulla disfatta del Capodanno Rai nella cittadina oraziana.

Questa la dichiarazione:

“La mancata scelta di Venosa come sede per lo svolgimento del capodanno Rai 2018/2019, nonostante pregresse e plurime rassicurazioni da parte dei rappresentanti istituzionali a vari livelli, merita chiarezza e spiegazioni.

Ciò che colpisce più di tutto, è l’assenza di rispetto e di considerazione dimostrata nei confronti della città e dei cittadini di Venosa.

La posizione espressa dalla vicepresidente Franconi non soddisfa quel senso di amarezza che attraversa la comunità venosina, non tanto e non solo per l’evento in sé, ma per il ruolo defilato a cui la città di Orazio sembra condannata, ancor di più nell’anno di Matera Capitale 2019.

Non è una guerra di campanile ad animare la nostra posizione, ma a questo punto, nel sollecitare impegni concreti, tangibili e tempestivi per il prossimo anno, chiediamo un passo diverso della Regione Basilicata verso la città di Venosa.

Riteniamo che anche lo svolgimento di un evento di caratura internazionale, come il Capodanno Rai, possa rimanere fine a se stesso e sterilmente improduttivo ove non adeguatamente preparato e proiettato con iniziative in grado di sedimentare utilità nel medio periodo.

Invitiamo, pertanto, la Regione ad adoperarsi fin da subito per avere la formalizzazione da parte della Rai sulla scelta di Venosa quale location per il prossimo Capodanno 2019, per poter contestualmente avviare un percorso di iniziative che si dipanino nel corso dell’anno 2019 e possano proseguire anche nel 2020.

Iniziative e proposte che partano e diano forza alla storia e alla cultura della Città.

In tale contesto, proponiamo di ripartire da Orazio, di rilanciare Gesualdo e di mettere in rete il sito paleolitico di Notarchirico, il Parco Archeologico e le mai decollate Catacombe ebraiche, unicum nel loro genere.

È opportuno sviluppare sinergie, con il sostegno della Regione, con il parco di Pompei, così magistralmente guidato dal nostro concittadino Massimo Osanna.

Sperimentiamo, come è accaduto in altri contesti, progetti per incentivare tecnologie, divulgazione e potenziamento del personale, anche per dare qualche opportunità di lavoro.

Riteniamo che l’elemento storico culturale debba necessariamente essere affiancato dal motivo enogastronomico che, con le sue numerose eccellenze, rappresenta un imprescindibile punto di forza della Città in grado di rafforzare le prospettive del progetto.

È notorio, infatti, che il turismo sia alla ricerca del cibo locale da abbinare alla cultura del luogo.

Tale abbinamento porterebbe il sicuro interessamento dei numerosi operatori economici del settore, ponendo le basi per una filiera di non trascurabile interesse.

Apriamo un confronto vero ed evitiamo che le imminenti elezioni regionali e comunali alimentino ancora una volta aspettative ed illusioni, partigianerie e pressappochismi.

È il momento di unirsi per trasformare questa brutta pagina in un nuovo capitolo per il futuro di Venosa”.