IN BASILICATA POVERTÀ E DISOCCUPAZIONE: QUESTI I DATI

Come avevamo annunciato alcuni giorni fa, secondo i dati ISTAT, la Basilicata è la terza regione più povera d’Italia.

Oggi sulla drastica situazione si è pronunciato il Consigliere Regionale Giannino Romaniello, che ha dichiarato:

“I dati che continuiamo ad apprendere in questi ultimi giorni sulle percentuali di bambini che versano in una situazione di povertà assoluta e sulla disoccupazione giovanile non sono per niente rassicuranti e mettono in forte evidenza tutti gli errori relativi alle strategie politiche nazionali riguardanti le politiche sociali, che non sono andate, a mio avviso nella giusta direzione.

Soltanto qualche giorno fa avevo espresso le mie perplessità ed il mio rammarico sempre su questo tema e purtroppo anche oggi non posso che fare la medesima constatazione, apprendendo dal rapporto 2017 su Occupazione e Sviluppi sociali in Europa, pubblicato dalla Commissione UE, che nel 2016 la percentuale dei “Neet” (Not in Education, Employment or Training), ossia i giovani italiani compresi tra una fascia di età che va da 15 ai 24 anni, che non sono iscritti a scuola né all’università, che non lavorano e che nemmeno seguono corsi di formazione o aggiornamento professionale, è stata pari al 19,9%, percentuale questa ben superiore rispetto alla media degli altri paesi dell’eurozona.

Ed ancora, le persone che in Italia, sempre nel 2016, hanno vissuto in condizioni di “povertà assoluta” sono state pari all’11,9% della popolazione nazionale.

Drammatico e allarmante, inoltre, il dato emerso dall’ultimo rapporto Istat pubblicato soltanto qualche giorno fa, riferito sempre all’anno 2016, che evidenzia il record storico negativo di ben 4.742.000 nostri concittadini costretti a vivere sotto la soglia minima di povertà.

In meno di dieci anni le persone povere sono aumentate del 95% passando dai 2.427.000 del 2007 ai 4.742.000 del 2016.

Secondo gli ultimi dati resi noti ancora dall’Istat, anche nella nostra Regione il dato non è confortante: nel 2016 il tasso di disoccupazione totale risulta essere del 13,3%, con una notevole differenza di genere: mentre per i maschi, infatti, si è fermato al 12%, per le femmine, invece, è arrivato al 15,3%, mentre quello riguardante i giovani si aggira poco al di sotto del 40%.

Ancora più preoccupante il dato, nazionale relativo ai bambini che versano in una situazione di povertà assoluta, stimati nel 2016 dall’Istat in ben 1.292.000.

Questi dati dovrebbero spingere la politica a riconsiderare le politiche sociali messe in atto in questi anni e ad elaborare interventi  seri e mirati per evitare che, per la  la prima volta dal dopoguerra i figli versino in una condizione economica e sociale peggiore a quella dei padri.”