Basilicata: “Piano strategico, poco spazio per anziani e fragili”! La denuncia

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Carmine Vaccaro, segretario Uil Pensionati di Basilicata, a pochi giorni dalla presentazione del documento strategico stilato dalla Giunta del presidente della Regione Vito Bardi:

“Lavoro, sanità, politiche energetiche, promozione del tessuto imprenditoriale. Tasselli imprescindibili per immaginare a costruire la Basilicata del futuro.

Mi sarei aspettato maggiore spazio alle politiche destinate all’inclusione sociale, in particolare al capitolo anziani e persone fragili, un capitolo che deve essere necessariamente connesso con il tema giovani e ripopolamento.

Non solo tre paginette all’interno di un Piano strategico che vorremmo poter contribuire a migliorare nell’ottica della gestione delle risorse del PNRR.

Non fondi a babbo morto ma occasione unica per permettere alla nostra regione di fare quel salto di qualità, annunciato da tutte le amministrazioni regionali susseguitesi in viale Verrastro, realmente lettera morta.

Sarebbe spiacevole che quella bozza, così come approvata dalla giunta, passasse subito al voto in Consiglio e diventare a stretto giro definitiva.

Bardi parla di una programmazione emendabile. Ci faccia capire da chi, come e quando. Noi siamo disponibili ad un confronto costruttivo già da subito. La condivisione non sia solo per l’ennesima volta, uno spot strumentale ma una scelta operativa.

Siamo una regione con 562mila cittadini spalmati su 10mila chilometri quadrati, 200mila pensionati. Secondo l’Istat nel 2035 il 65% di noi avrà oltre 65 anni. Una casa di riposo a cielo aperto. Non si può assolutamente sottovalutare il tema dell’invecchiamento della popolazione, un tempa connesso a desertificazione e assenza di lavoro per i nostri ragazzi.

Abbiamo una disoccupazione giovanile al 67%, sette giovani su dieci non hanno mai visto un lavoro. Quello che auspichiamo, e lo stiamo dicendo da mesi ormai, è una visione strategica capace di intrecciare queste due criticità. Gli anziani sono il pilastro della nostra società e i giovani il futuro di questa terra.

Il PNRR fa dell’inclusione sociale uno dei suoi punti di forza. Per questo sollecito Bardi ad approfondire questo punto, anche avvalendosi di chi, come sindacati e associazioni, lo vive da addetto ai lavori. Non solo burocrati.

Anziani e disabili sono maggiormente esposti al rischio povertà, con un potere d’acquisto limitato. Nella bozza della legge di Bilancio non si riconoscono risorse per tutelarli dall’incremento della pressione fiscale sulle pensioni.

Ma nonostante ciò saranno chiamati anch’essi a rifondere un debito che non li vede tra i maggiori beneficiari. In questo scenario faccio notare come l’assistenza ai non autosufficienti spesso sia un lusso.

Mentre le persone autosufficienti muoiono di solitudine e depressione.

Non possiamo stare in silenzio di fronte una crisi di sistema, dobbiamo intercettare la domanda economica e sociale di questo ‘popolo debole’.

Alle persone con gravi difficoltà nelle funzioni di base o con disabilità dobbiamo continuare a garantire potenziandolo, un supporto materiale ma anche psicologico a cui rivolgersi, figure professionali in grado di dare informazioni sulle opportunità che hanno.

Senza dover fare lunghe file agli sportelli di Comuni, Asl, Inps. Ci sono poi gli anziani autosufficienti ma soli.

Il cohousing può essere una prospettiva su cui investire. Si tratta di progetti abitativi caratterizzati da integrazione sociale, al cui interno è possibile condividere, risparmiando sui costi, spazi comuni e servizi gestiti con il supporto di giovani professionisti.

Praticamente una fonte di lavoro per le nuove generazioni che potranno così mettere su’ famiglia, migliorando il numero annuo di nascite. Allo stesso tempo verrà così potenziato un sistema di welfare e servizi destinati prioritariamente alla Terza età.

Su questo punto chiedo maggiore spazio nella visione strategica dell’esecutivo Bardi.

Si apra un dibattito volto alla definizione di un quadro normativo in grado di predisporre finanziamenti agevolati per l’imprenditoria giovanile da un lato, e detassazione e sovvenzioni sociali per anziani e disabili dall’altro.

L’attendibilità dei progetti che verranno presentati dipende dalla capacità di predisporli secondo le regole, gli obiettivi ed i tempi che l’Europa dispone.

Per il PNRR è in corso la fase di attuazione. Secondo un cronoprogramma definito per semestre il primo step scade il 31 dicembre prossimo. Per questo è necessario fare preso.

Ora. Non si perda altro tempo”.