Basilicata, Lucani sempre più poveri: “Siamo di fronte ad una crisi sociale senza precedenti”. I dettagli

“La Basilicata non è una regione per anziani seppure l’inverno demografico qui da noi, sia molto più accentuato che altrove.

Ma non è neanche una regione per giovani visto l’esodo delle nuove generazioni (in dieci anni secondo l’Istat oltre 47mila lucani tra i 18 e i 34 anni hanno fatto le valigie).

Al contrario di quanto propagandato sulle tv nazionali dall’ufficio stampa della Regione guidata dal presidente Bardi, con uno spot (pagato da noi contribuenti) che invita a ‘scegliere la Basilicata per il gas gratis’.

La povertà e la solitudine delle persone fragili ma anche delle giovani coppie in terra lucana, sono un dato di fatto sul quale chi ci governa farebbe bene a tenerne conto.

Siamo di fronte ad una crisi sociale senza precedenti.

Altro che ‘rivoluzione lucana’ come suggerisce lo speaker della réclame andata in onda su La 7”.

Lo dice Carmine Vaccaro, segretario della Uil Pensionati di Basilicata commentando l’ultimo rapporto sulla povertà ed esclusione sociale realizzato dalla Caritas di Potenza dal titolo ‘Controluce’.

Dichiara Vaccaro:

“Sempre più over 65 lucani si trovano in difficoltà a causa della mancanza di reti sociali che possano supportarli sia dal punto di vista economico che fisico.

E’ una fotografia agghiacciante quella scattata dalla Caritas che evidenzia come rispetto all’anno precedente, aumenti di quasi cinque punti percentuali il numero delle persone in carico con un’età dai 65 anni in poi: dal 13,3% del 2021 al 18,1% del 2022.

Tra queste il 28,3% vive sola.

Senza contare il dato generale: le persone sostenute dalla Caritas sono state 3505, mille in più rispetto all’anno precedente.

Ma non ci sono soltanto gli anziani a vivere una condizione di disagio.

Troppi anche i giovani in stato di indigenza.

La maggior parte delle persone incontrate nei Centri di Ascolto infatti, ha un’età compresa tra i 45 e 54 anni (26,9%) e le situazioni di maggiore vulnerabilità riguardano le famiglie con figli (69,7%); tra queste oltre il 40% ha figli minori”.

Davanti a questi numeri incontrovertibili posso esprimere da un lato un grande ringraziamento per il lavoro svolto quotidianamente dai volontari della Caritas che operano per dare una mano concreta alle persone in gravi difficoltà.

Un supporto vero, genuino e operativo che va a colmare le voragini di totale disattenzione provocate dai nostri governanti.

E qui l’altro sentimento, rabbia.

Mancano i sussidi, si cancellano misure come il reddito minimo senza che al contempo venga garantito un reimpiego, come il caso della platea ex Rmi ed ex Tis.

Tra questi lavoratori ci sono molte persone che si avviano verso l’età anagrafica pensionabile ma di fatto senza nessuna prospettiva previdenziale.

Si tagliano i fondi alla sanità, con ospedali depauperati, medici in fuga e lista d’attesa infinite.

E ancora la battaglia sull’assistenza domiciliare, quella sul regolamento delle Rsa ancora inattuato, un Piano sanitario spacciato come cosa fatta ma mai realizzato.

Senza contare che sindacati e parti sociali in questi cinque anni, sono stati letteralmente messi all’angolo.

Sono alcune delle cause alla base di una struttura sociale lucana sempre più povera e indifesa.

Dulcis in fundo il bonus gas a tutti (così dicono ma in realtà sono molti gli esclusi) senza guardare al reddito.

Sarebbe bastato erogare il beneficio sbandierato con spot pagati con i soldi dei contribuenti lucani, tenendo conto dell’Isee ed investire il resto del tesoretto rinveniente dalle compensazioni ambientali del petrolio, nella sanità o nell’assistenza alle fragilità.

E invece si è voluto sostenere le bollette anche di quanti hanno redditi superiori ai 50mila euro e oltre.

In questi cinque anni di governo Bardi abbiamo capito una cosa: la propaganda è la sola lingua che il presidente e i suoi suggeritori riescono a parlare alla gente di questa terra, stanca di essere presa in giro”.