Basilicata: Don Claudio e Don Giuseppe, gemelli nella vita e nella fede, sempre più vicini al popolo grazie a questi progetti

Torna la campagna di comunicazione CEI per le Offerte Insieme ai sacerdoti.

Protagonista degli spot, pianificati su stampa, web e tv, Don Diego Conforzi, giovane parroco romano di S.Ugo, seguito nella sua giornata tipo per illustrare il grande impegno quotidiano dei sacerdoti.

Tra i 35mila preti diocesani segnaliamo in Basilicata: Don Claudio e Don Giuseppe Molfese, gemelli nella vita e nella fede, parroci a Campomaggiore (PZ) e a Tricarico (MT).

Un mese con i sacerdoti, annunciatori del Vangelo in Parole ed opere nell’Italia di oggi, promotori di progetti:

  • anti-crisi per famiglie;
  • anziani;
  • giovani in cerca di occupazione.

Come ogni anno torna la campagna di comunicazione per le Offerte “Insieme ai sacerdoti”, promossa dal Servizio Promozione Sostegno Economico alla Chiesa cattolica.

Matteo Calabresi, responsabile del Servizio Promozione CEI per il sostegno economico alla Chiesa, afferma:

“E’ tempo di guardare ai sacerdoti non come a persone che possono fare tutto, ma a ministri dei sacramenti e annunciatori del Vangelo che hanno bisogno della vicinanza e dell’affetto delle comunità che servono.

E che sono affidati ai fedeli per il sostentamento.

Anche Papa Francesco ci ricorda l’importanza di questa vicinanza ai nostri preti.

L’Offerta è un contributo speciale, da introdurre stabilmente nella nostra vita cristiana, ripetendolo qualche volta l’anno, perché ci incammina su una nuova strada di comunione con la Chiesa.

Basterà anche un piccolo importo, ma donato in tanti, perché raggiunga tutti i preti diocesani in Italia, non soltanto il nostro”.

Al centro dello spot tv c’è un’intera comunità con il suo parroco, con l’oratorio e gli abitanti del quartiere.

Nel filmato una bambina del catechismo segue il parroco, Don Diego Conforzi della parrocchia di Sant’Ugo di Roma, nella sua giornata tipo, dalle visite agli anziani alla pastorale giovanile, dal soccorso ai più poveri all’altare dove eleva il calice.

Uno spot per tornare a sottolineare l’impegno quotidiano di ogni “buon pastore” che ha scelto di essere al servizio del Vangelo e degli uomini, in ogni situazione, dalle più normali a quelle umanamente più problematiche.

Alla fine dei 15 minuti e 30 secondi una voce recita:

“Doniamo a chi si dona”.

Gli spot, in formato web, verranno promossi anche sulla pagina Facebook “Insieme ai Sacerdoti”, che racconta la missione dei sacerdoti attraverso storie vere, presentate ogni mese nello spazio “Insieme a Don” con:

  • foto;
  • interviste;
  • documentari.

La campagna, declinata anche sulla stampa cattolica, sarà on air fino al 31 Dicembre.

L’iniziativa ha come obiettivo quello di continuare a diffondere la conoscenza delle Offerte “Insieme ai sacerdoti” destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero.

L’anno scorso 78.289 fedeli hanno effettuato una donazione per il sostentamento dei sacerdoti.

Non molte se paragonate al numero dei cattolici italiani, ma Offerte comunque molto preziose in quanto rappresentano uno strumento perequativo e di solidarietà nazionale, scaturito dalla revisione concordataria del 1984, per sostenere l’attività pastorale dei 35mila sacerdoti diocesani.

Infatti da 30 anni essi non ricevono più uno stipendio dallo Stato ed è responsabilità di ogni fedele partecipare al loro sostentamento, anche attraverso queste Offerte.

Nel 2017 sono state raccolte 102.820 Offerte, per un totale di 9.609.811,21 euro.

Come citato prima, tra i 35 mila preti diocesani sostenuti nella missione con le Offerte per il sostentamento ci sono sacerdoti come Don Giuseppe e Don Claudio Molfesegemelli nella vita e nella fede, che hanno risposto insieme alla chiamata del Signore.

Classe 1975, il primo, Don Giuseppe, responsabile della Caritas diocesana e parroco di S. Antonio di Padova a Tricarico (MT), è dinamico e concreto, dedito ad alleviare povertà e solitudini.

Don Claudio, nominato l’estate scorsa parroco di Maria SS. Del Carmelo a Campomaggiore (PZ), dopo un lungo percorso come cappellano dell’Ospedale di Tricarico e alla guida della parrocchia della Madonna della Pace a Calle, è, invece, un riflessivo.

Il primo ha realizzato (anche grazie al contributo di 123 mila euro provenienti dall’8xmille) il Pozzo di Sicar, un piano anti-dipendenze contro l’azzardo patologico, che riguarda tutte le età: dagli studenti fino a casalinghe e pensionati, dagli impiegati ai disoccupati.

Oggi si occupa di due centri ascolto, di cui uno itinerante, in una diocesi costituita da paesi di piccole dimensioni, oltre ad aver dato vita ad un numero verde, un corso sull’accompagnamento familiare e ad una squadra di calcio.

Ordinato nel 2000, Don Giuseppe aveva sentito il forte desiderio di servire il Signore sin da piccolo, a soli 11 anni, mentre Don Claudio ha ponderato a lungo la scelta poiché la vocazione non è arrivata prestissimo.

Don Claudio (entrato in seminario dopo la Laurea in Scienze religiose ha preso i voti nel 2009) a Sovvenire, il trimestrale di informazione sul “Sostegno Economico alla Chiesa”, racconta:

“Mi sono avvicinato al Signore passo dopo passo.

E mio fratello Giuseppe è stato un grande punto di riferimento.

Visitare gli ammalati da ragazzo con il mio parroco di allora, la voglia di combattere l’emarginazione, l’emozione del sacramento della Riconciliazione hanno ispirato la mia scelta.

In relazione all’impegno dei fedeli per il sostentamento dei sacerdoti vorremmo dire grazie ai tanti che con l’Offerta sostengono i presbiteri nella loro missione.

Vivificano la Chiesa, mostrano l’unità dei battezzati.

E questo accresce la gioia di servire il Signore nei fratelli”.

La Basilicata, negli ultimi anni, si è contraddistinta per un crescente numero di vocazioni rispetto alla popolazione, e Don Giuseppe afferma:

“Di recente sono stati ordinati due giovani, due sono in Seminario e diversi maturano la decisione di prendere i voti.

Per far fronte al calo di vocazioni sarà efficace l’indicazione di Papa Francesco  con l’invio di preti fidei donum (dono della fede) fra diocesi italiane là dove servono.

Ci farà crescere, renderà le nostre Chiese davvero sorelle”.

Entrambi i Don lucani sottolineano:

“La fede forte e matura di nostra madre, l’assiduità in parrocchia e l’impegno nell’Azione cattolica sono stati decisivi nella scelta del sacerdozio”.