Basilicata: “8 Marzo dedicato alle donne che in questi giorni danno il meglio di se nelle strutture sanitarie e di ricerca”

Questo il messaggio alle donne lucane del Presidente della Provincia, Rocco Guarino:

“Quella forza in rosa che muove il paese” dicono i più attenti osservatori, e noi ci associamo a questo pensiero in un tempo di crisi e di sofferenza generale, che coincide con la necessità di tante mamme, ed anche di qualche papà per la verità, di festeggiare il loro 8 Marzo con i figli a casa ed a carico senza poter usufruire di servizi alternativi.

Ma il nostro pensiero in questa giornata di Festa, che immaginiamo sia sempre uguale e non solo in questa data ed in questa occasione, va alle tante donne che nelle strutture sanitarie e di ricerca stanno sacrificando la loro vita per alleviare le sofferenze umane.

Le date appunto sono importanti, ma è importante anche come le usiamo, rilevavano gli osservatori in tempo normale e <L’8 marzo di per sé è una data a rischio, perché quello a cui rimanda è cosa che ci riguarda tutti i giorni dell’anno: non solo e non più l’emancipazione delle donne, ma la qualità delle relazioni tra uomini e donne>.

Si fa notare anche che “Come l’indifferenza verso il politicamente corretto è divenuta l’alibi per dare sfogo al politicamente indecente, oggi il rifiuto del rito dell’8 marzo nasconde anche l’insofferenza verso una domanda che mette in discussione il nostro modo, di noi uomini di stare al mondo”.

Ecco perché sento il dovere di ricordare le tante donne della nostra terra, le nostre madri, quelle che hanno lavorato duro e quelle che hanno tenuto in piedi le famiglie mentre i loro mariti andavano lontano in cerca di fortuna e benessere ed appunto quelle che oggi dedicano il loro tempo lavorando ancor più a tempo pieno negli Ospedali, senza limiti e senza risparmiarsi.

A loro, dedichiamo questo ricordo e questo riconoscimento in presenza anche di una evidente sperequazione sul mondo del lavoro e delle professioni che taluni dati negli anni scorsi evidenziavano come “Per le donne l’occupazione cali meno”:

«i numeri confermano però che la crisi degli anni scorsi, non ha lasciato indenne il mondo dell’occupazione femminile pur essendo state colpite in misura minore dalla crisi rispetto ai colleghi maschi, con un’emorragia occupazionale dell’1 per cento contro il 3,3 per cento. E gli anni di crisi non sono serviti a restringere la forbice retributiva tra le due categorie: il divario tra stipendio maschile e femminile resta ampio, invariato rispetto agli anni precedenti.

La motivazione di questo divario – hanno sostenuto i ricercatori – va cercata nel fatto che, proporzionalmente, le donne sono meno occupate nei settori che hanno registrato le maggiori emorragie di lavoratori, vale a dire industria ed edilizia a differenza del settore del commercio».

Il nostro augurio va nella direzione di un costante e continuo impegno per puntare ad una vera parità di diritti delle donne e di un giusto equilibrio dei doveri.

Il nostro 8 Marzo ai tempi del Coronavirus è soprattutto questo”.