Barile: strade affollate in occasione dell’antichissima Via Crucis. Ecco le foto più belle

Dopo oltre quattrocento anni, ieri Barile ha rivissuto la Passione di Cristo.

Circa due ore di Via Crucis, annoverata tra le più belle e longeve di Italia, animata da più di 100 figuranti di tutte le età.

Numerosi i personaggi in costume che compongono questo corteo, aperto da tre centurioni a cavallo e da tre bambine vestite di bianco (le tre Marie).

Uno dei più caratteristici è la Zingara, ricoperta dei gioielli della gente di Barile, chiaro richiamo alle origini albanesi dei paese.

Solitamente la interpreta una giovane donna, bruna e prosperosa, alla quale viene fatto indossare un corpetto costruito con l’oro che riesce a raccogliere a partire da Natale.

Durante la Via Crucis la Zingara sfila con aria felice e soddisfatta per le sofferenze inflitte a Gesù e regala alla gente ceci e confetti, estraendoli da un cestino rosso-lussuria.

Rappresenta il male, con un mix esplosivo di malvagità e bellezza.

Affianco a questa figura troviamo la Zingarella, ossia una bambina vestita allo stesso modo della Zingara che passeggia fiera incarnando le vesti della cattiveria e del lusso.

L’oro è il motivo ricorrente di tutta la manifestazione:

  • l’oro che copre le croci e gli abiti bianchi delle “tre Marie”, bimbe che simboleggiano purezza e innocenza;
  • l’oro che intesse il vestito dell’Addolorata, identico a quello della statua che troneggia in ogni chiesa del Sud.

Tra i personaggi profani oltre alla zingara troviamo:

  • il Moro, personaggio voluto dalla tradizione di chiara rievocazione arberesche. Rappresenta il momento storico dell’invasione dei turchi in territorio albanese;
  • il Malco, uomo vestito di bianco avvolto in una lunga corda e pronto a fustigarsi per espiare le proprie colpe.

Tra le numerose figure cristiane presenti, la più importante è ovviamente quella del Cristo, rappresentato in tre versioni, ciascuna delle quali richiama un momento particolare:

  • Cristo alla colonna;
  • Cristo con la canna;
  • Cristo portacroce.

Il corteo si chiude con le statue del Cristo Morto e dell’Addolorata, precedute dal Sacerdote che invita i fedeli alla preghiera e alla meditazione dei misteri.

Anche quest’anno sono state numerose le presenze accorse per assistere alla manifestazione più identitaria della comunità arbëreshë.

Una processione muta e profonda, da vivere con la pace nel cuore.

Facciamo i complimenti a tutti coloro che hanno reso questo evento indimenticabile.

Di seguito alcune foto dei personaggi.