Appello pubblico a Venosa: ecco di cosa si tratta

Il consigliere comunale Arturo Raffaele Covella di “Venosa Pensa” lancia una proposta alla città oraziana.

Ecco di cosa si tratta:

“Con un appello pubblico lanciato sui social network, ho chiesto all’amministrazione comunale di Venosa di aderire alla Rete dei Comuni Solidali (RECOSOL).

Purtroppo, a causa delle limitazioni imposte dal regolamento consiliare, non ho la possibilità di proporre una specifica mozione.

Da qui l’invito rivolto ai colleghi consiglieri di maggioranza e di opposizione tramite un canale insolito e non ufficiale ma sicuramente efficace.

La Rete dei Comuni Solidali pone a proprio fondamento lo sviluppo delle opportunità di una vita degna per le persone dei Paesi più poveri, attraverso il miglioramento delle condizioni sociali ed economiche, perseguito grazie al reciproco aiuto ed allo scambio di conoscenza fra cittadini di Paesi diversi.

Si tratta di una rete attiva sul territorio italiano e all’estero e collabora con altre ‘Reti’ di enti locali impegnati sui temi della Pace, solidarietà, ambiente, diritti civili, immigrazione.

Come si può leggere sul sito internet ufficiale della Rete, ‘ogni Comune, portando la sua esperienza, contagia altri Comuni a seguirne l’esperienza.

Fare ‘rete’ facilita scambi e conoscenza di progetti, esperienze e promuove cultura.

Esperienze che si traducono anche in termini gestionale di servizi e prestazioni erogati dai Comuni, modelli reciproci di ‘buone pratiche’, opportunità da diffondere frutto di azioni, di valorizzazione dei singoli territori.

In questo particolare momento storico e politico, l’adesione alla Rete rappresenterebbe un atto molto significativo per tutta la nostra comunità.

L’esempio di come è possibile attuare pratiche positive di accoglienza e di aiuto attraverso un’azione condivisa e la collaborazione dei comuni.

Negli anni, Recosol ha sviluppato progetti in diversi Paesi, dal Mali al Niger (fascia Sub Sahariana), al su dell’Algeria, con sostegno al popolo Saharawi; progetti in Palestina, in Peru, in Moldova, Romania.

È importante sottolineare che i Comuni che hanno aderito alla Rete sono politicamente trasversali e che lo spirito è quello della massima trasparenza.

Progetti piccoli e concreti, con un inizio e una fine e facilmente verificabili da parte dei cittadini.

Peraltro, negli ultimi anni la Rete dei Comuni Solidali ha collaborato con le scuole e con diverse Università, con il Ministero degli Interni e con le Prefetture, con il Servizio Centrale (SPRAR) e con Associazioni che si occupano di immigrazione, come ad esempio l’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI).

L’adesione da parte del Comune di Venosa sarebbe un primo passo concreto verso un modello diverso di pensare e fare accoglienza.

Un segno forte in questo delicato momento storico, un gesto di coraggio e di speranza.

Ma anche l’affermazione di un ruolo nuovo per i Comuni, non più chiamati solamente a svolgere l’ordinaria amministrazione, burocratica e fredda, ma promotori di azioni nobili e lungimiranti.

All’appello lanciato ieri sera hanno già risposto positivamente alcuni consiglieri di maggioranza, un buon segno in attesa di concretizzare la proposta con un atto formale del consiglio l’adesione”.