A MELFI LO SCRITTORE LUCANO GIUSEPPE CON IL SUO ROMANZO DI GRANDE SUCCESSO

Lo scrittore originario di Atella Giuseppe Lupo è tornato a Melfi per presentare il suo libro “Gli anni del nostro incanto“, che ha suscitato il plauso della critica e dei lettori, tanto da essere arrivato alla quarta ristampa.

Lupo, che da diversi anni vive e insegna in Lombardia, ci restituisce con questo romanzo un nitido affresco della società italiana di mezzo secolo fa, passando per tutte le atmosfere e le tensioni storico-sociali del periodo.

Attraverso il protagonismo di una famiglia del ceto medio, le pagine del libro riflettono momenti che ancora oggi profumano di attualità: il miracolo economico, lo status symbol di una Vespa o di una confezione di biscotti Plasmon, la strage di Piazza Fontana.

Come si legge nella nota editoriale di Marsilio:

“Con un romanzo dalla scrittura poetica e struggente, forte nei sentimenti ed evocativo nello stile, Giuseppe Lupo ci racconta il periodo più esaltante e contraddittorio del secolo scorso – gli anni del boom e quelli di piombo – entrando nei sogni, nelle illusioni, nelle inquietudini, nei conflitti di due generazioni a confronto: quella dei padri venuti dalla povertà e quella dei figli nutriti con i biscotti Plasmon”.

Il salotto letterario è stato organizzato dall’Istituto Superiore “Gasparrini” con la collaborazione della Fidapa BPW Italy, sezione di Melfi.

Gli studenti del Gasparrini, elegantemente vestiti secondo la moda degli anni ’60, hanno intervistato l’autore, cantato e danzato, ricreando un’atmosfera sapientemente disegnata nelle pagine del libro.

Un romanzo che nasce da una fotografia riprodotta in copertina del libro: una Vespa, una famiglia, le guglie del Duomo di Milano. A partire dai dettagli la costruzione di un mondo “incantato”, fiorito dalle ceneri della guerra e ritrasformato nella sua componente aggressiva durante gli anni di Piombo.

Giuseppe Lupo è riuscito nell’intento di romanzare uno dei momenti storici più emblematici d’Italia, con il suo linguaggio fresco possiamo viaggiare a ritroso e ritrovare le radici di un tempo che ancora incide sulle nostre coscienze.

Di seguito le foto e la locandina.