Si torna a parlare del progetto “Fantastico Medioevo”.
Scrive il sindaco di Melfi Giuseppe Maglione:
“In riferimento alle recenti dichiarazioni e polemiche apparse in merito al progetto culturale denominato ‘Fantastico Medioevo’, si ritiene necessario fornire precisazioni puntuali, al fine di ristabilire la corretta interpretazione del progetto, delle sue finalità e delle modalità di attuazione.
Il progetto rientra nell’ambito del programma regionale denominato “Basilicata Medievale”, nome non casuale ma deliberatamente scelto per sottolineare il carattere inclusivo e diffuso dell’iniziativa sull’intero territorio regionale.
Si ribadisce con fermezza che nessun Comune è stato escluso: il percorso progettuale è stato costruito per valorizzare progressivamente tutte le realtà locali che presentano testimonianze storiche e architettoniche di epoca medievale.
La genesi del progetto, approvato con Delibera di Giunta Regionale N. 294/2025, si inserisce in un quadro di interventi strategici mirati a rilanciare l’area del Vulture Melfese duramente colpita dalla crisi del comparto automotive.
In tale contesto, la Regione ha ritenuto opportuno orientare le proprie politiche di sviluppo verso il rafforzamento dell’identità culturale e la valorizzazione del patrimonio storico come strumenti di crescita economica, sociale e turistica.
In particolare, la ricorrenza degli 800 anni dalle Costituzioni Melfitane, atto fondativo di grande valore giuridico e culturale, ha offerto l’opportunità di costruire un percorso culturale che metta al centro la figura di Federico II di Svevia, sovrano illuminato e simbolo del Medioevo europeo, strettamente legato alla Basilicata.
L’obiettivo è duplice: da un lato entrare stabilmente nel circuito internazionale dei Festival dedicati allo “Stupor Mundi”, al fianco di realtà già consolidate come Jesi, Barletta e Andria; dall’altro, attivare relazioni istituzionali con la Regione Normandia, in vista dell’Anno Europeo dei Normanni previsto per il 2027.
È utile precisare che, come delineato nella DGR sopra citata, si parte dai luoghi che conservano una connessione storica diretta con Federico II e con il periodo normanno-svevo, per poi estendere il coinvolgimento a tutti i Comuni lucani che presentano testimonianze o tracce significative dell’età medievale.
Tutti i Comuni lucani sono stati formalmente coinvolti, informati e invitati a partecipare attraverso apposite comunicazioni ufficiali.
Il percorso intrapreso risponde a criteri di trasparenza, equità e coerenza progettuale, come documentato dagli atti amministrativi.
In tal senso, ogni forma di polemica risulta destituita di fondamento e rischia di apparire come tentativo strumentale di delegittimazione a fini politici, laddove antepone logiche particolaristiche all’interesse collettivo.
Senza alcun dubbio la Regione Basilicata non intende alimentare divisioni, ma promuovere una rete territoriale solida, fondata sulla collaborazione, capace di valorizzare le specificità locali all’interno di una visione regionale condivisa.
Si rinnova pertanto l’invito a tutte le istituzioni locali a perseguire un approccio costruttivo e propositivo, finalizzato alla costruzione di una rete territoriale ampia, sinergica e coesa, capace di superare visioni localistiche ed autoreferenziali e di affermare la Basilicata come destinazione culturale di rilievo a livello nazionale ed europeo.
È importante chiarire, infine, che questo progetto non è una competizione tra Comuni: non ci sono vincitori, non ci sono premi, né primati da rivendicare.
Si tratta di un’iniziativa culturale di sistema, in cui ogni territorio contribuisce, con la propria storia e la propria identità.
Confidando nel senso di responsabilità e nella volontà condivisa di operare per il bene comune, è del tutto evidente che la Regione Basilicata conferma il proprio impegno a promuovere lo sviluppo armonico e inclusivo dell’intero territorio lucano, affinché, insieme, si possa costruire una proposta culturale di ampio respiro”.