Nessun taglio delle accise sulla benzina per il ministro Urso, poiché “i prezzi dei carburanti hanno cominciato a salire da quando l’Opec, il cartello dei paesi arabi alleati con la Russia ha cominciato a tagliare la produzione per far salire i prezzi del barile.
Un aumento che si scarica sul consumatore”.
Il ministro delle Imprese, come sottolinea tgcom, aggiunge:
“Il presidente Draghi prese quella decisione (riduzione accise) in un momento eccezionale.
Il governo Meloni ha preferito utilizzare quelle risorse per il taglio del cuneo fiscale, per i salari più bassi e le famiglie più numerose”.
“In Italia abbiamo il costo industriale di benzina e diesel più basso d’Europa, molto più di Germania, Francia e Spagna”, ha aggiunto Urso a Repubblica, sostenendo che l’Europa “dovrebbe giocare anche nel caso dei carburanti un ruolo da protagonista.
Come è avvenuto per il gas, quando il presidente Draghi ha proposto un price cap oltre il quale i paesi Ue non avrebbero più acquistato la materia prima, provvedimento poi attuato con il governo Meloni”.
Quanto alla proposta di mettere mano alle accise, il ministro ha ribadito l’intenzione di dedicare quelle risorse per taglio delle tasse e per altri aiuti a imprese e famiglie.
“Vogliamo rendere queste misure strutturali.
In questo modo possiamo aiutare le famiglie in difficoltà alle prese con l’inflazione e per dare uno stimolo al sistema produttivo attraverso i consumi”.
Urso ha infine sottolineato come questa strategia venga anche apprezzata all’esterno.
“Gli investimenti esteri sono cresciuti più di tutti i Paesi europei – ha sottolineato – la Borsa italiana è cresciuta di più delle altre europee. I grandi fondi di investimenti dicono che l’Italia è il Paese ideale su cui investire in Europa. Siamo considerati virtuosi addirittura dalle agenzie di rating che oggi promuovono l’Italia e bocciano gli altri Paesi”.