Venosa: padre Pascal vola in Madagascar! Forte l’abbraccio con i fedeli che ringrazia e saluta con queste parole

La Parrocchia Maria SS. Immacolata di Venosa ha accolto nella sua comunità cattolica il nuovo amministratore parrocchiale: padre Rija.

Forte è stato l’abbraccio dei fedeli per il nuovo arrivato, così come per colui che sta per andar via, l’amatissimo padre Pascal, pronto a ritornare nel lontano Madagascar.

In occasione della Festa di Tutti i Santi, padre Pascal (comunemente chiamato anche Pasquale) ha celebrato la sua ultima messa in patria oraziana.

Tanto calore ha avvolto colui che ha rappresentato, per ben 9 anni, una vera e propria guida, da “persona unica, preparatissima, umana, ma esigente nel trasmettere la Fede” quale è, secondo la comune opinione.

Tanta è stata l’emozione concentratasi nella Chiesa Immacolata di Venosa, mentre il padre celebrava la funzione eucaristica e i suoi uditori pregavano fortemente per il suo nuovo, entusiasmante percorso.

Questo l’enorme ringraziamento che Njara Pascal ha voluto dedicare ai suoi cari compagni di viaggio:

“Nella Chiesa, l’unica legge è la carità, si gareggia nello stimarsi a vicenda, seguendo l’unico comando che è il Vangelo.

Erano le mie parole, dopo il cammino della quaresima, ma anche le mie convinzioni per quanto riguarda il nostro essere Chiesa.

A Pasqua, ho annunciato a tutti la scadenza di ogni responsabilità, per poterla riorganizzare nella comunione.

Ho preferito non fare niente piuttosto che fare e strafare con spirito di rivalità.

E anche la mia è scaduta oggi.

Sono passati nove anni di grazia da quando Padre Nicola Rocca, allora provinciale, mi chiese di ritornare dal Madagascar per ‘mietere’ dove non ho seminato: a Venosa.

Era il 16 di Ottobre del 2009. Ringrazio Dio, che non ha bisogno di parole, con la mia disponibilità a servire il Popolo che la sua Chiesa vorrà affidarmi.

Sono riconoscente del dono che mi ha concesso.

Non sono né il migliore né tanto meno il più competente, ma per suo amore, e nella sua grazia pongo la mia fiducia.

Non posso non ricordare queste grazie che mi ha concesso attraverso i miei superiori: i Provinciali che si sono succeduti, con la loro stima e il loro affetto, il Vescovo Gianfranco Todisco che ha accettato la proposta dei miei superiori, nominandomi vicario poi amministratore della Parrocchia il 2 Febbraio del 2011.

Ringrazio il presbitero della Diocesi di Melfi con cui ho collaborato per l’annuncio del Vangelo, in modo particolare coloro che stanno a Venosa, i monaci della Comunità di Cerreto dove ho attinto vita e spiritualità ma anche soprattutto con il sostegno prezioso e costante nella Pastorale, in particolar modo con la Lectio Divina, il ritiro dei Ragazzi e la formazione delle famiglie.

Non posso non nominare il mio amico Raffaele Mecca: con lui ho vissuto in questi anni la bellezza di discutere sul Vangelo, per il bene della Chiesa e per la crescita nella fede.

Sono riconoscente anche verso i miei fratelli: Padre Angelo Cipollone, Padre e Fratello in questi nove anni, Padre Sergio Baudelaire Nkodia e Padre Giuseppe Pesce, i miei vice parroco e Fra Donato Aceto e Don Danilo Giuseppe Marino, i miei cari diaconi. Dio vi benedica tutti.

A voi, fedeli a me affidati in questi nove anni, va il mio ringraziamento verso Dio per ognuno di voi.

Non ho dato. Ho ricevuto tanto da voi, da ognuno di voi.

Ho imparato a smussare ogni giorno gli angoli che non corrispondono al mio essere cristiano, presbitero.

Per gli anziani e gli ammalati dove solitamente ho dedicato tempo per imparare la perseveranza nella fede, per i bambini che mi danno forza e speranza e che mi richiamano ogni giorno alla freschezza e alla semplicità della fede, non posso non ringraziare Dio.

A voi miei collaboratori, che avete dovuto sopportarmi in questi anni, so di aver chiesto troppo, ne sono consapevole.

Prego Dio perché vi ricompensi per il centuplo che ha promesso a chi rinuncia ai propri interessi per il suo Regno.

Le mie parole e il modo di fare hanno comportato anche l’allontanamento di alcune brave persone che avevano molte ricchezze che non volevano vendere per conquistare l’armonia e la comunione.

Non cesserò di pregare per voi. Che la mia partenza sia una occasione migliore perché possiate crescere nella conoscenza di Cristo e del suo vangelo.

Chiedo scusa a ognuno di voi per le mie mancanze, per le incomprensioni e soprattutto perché potevo dare molto di più ma avevo preferito perdere tempo a litigare per cercare chi potesse avere ragione.

Ho imparato molto. Ho imparato anche che il perdono non è uno sforzo ma un dono, e prego Dio perché ci dia in abbondanza questo dono.

Da un anno, ho conosciuto Padre Ciro Fanelli, con la sua semplicità e le idee chiare nel dedicare tutto per il Vangelo, cominciando dalla costruzione di Comunione.

Padre, vi auguro ogni bene, e vi assicuro le mie preghiere per voi e per tutta la Diocesi.

Dio vi farà festeggiare con il popolo che prende iniziativa e si incammina nella comunione, testimoniando il Vangelo.

A voi Ministri Provinciali e confratelli convenuti, grazie.

Tornerò in Madagascar l’8 di Novembre, mi aspetterà la parrocchia di Ambohipeno Antsirabe e la Comunità a me affidata per l’11.

Pregate per me perché io possa crescere ogni giorno nella carità di Cristo.

È l’unica sorgente dove attingiamo la forza per servire i fratelli.

Forse abbiamo più bisogno di soldi che di messaggi o di bei pensieri.

Mi fido della vostra generosità, segno della Provvidenza di Dio.

Avremo modo di incontrarci, in modo particolare, nella celebrazione eucaristica.

A Padre Rija Anicet che ha preso l’incarico di amministrare questa bella realtà venosina: mirary soa ho anao.

La tua bravura e la tua semplicità sono due ali che ti permetteranno di volare dove non sono riuscito.

Non ti spaventare di quello che sentirai. È lo Spirito che guida la Chiesa, lasciamoci guidare da lui.

Dio ti benedica in questo ministero che ti ha affidato e benedica anche ognuno di noi.

Grazie! Grazie! Grazie!”.

Niente addii, solo arrivederci per l’amato parroco, insinuatosi nella vita di ogni buon cristiano con discrezione e spirito di accoglienza, lasciando un pezzo indelebile della sua persona nell’animo di chiunque abbia avuto il piacere di conoscerlo.

Di seguito alcune foto della sua ultima messa, in compagnia di padre Rija.