Rionero: un’intera scuola “adotta” le meraviglie cittadine per non dimenticare quanto siano preziose. Ecco l’iniziativa

Gli alunni dell’Istituto Comprensivo Ex Circolo Didattico di Rionero in questo anno scolastico appena trascorso si sono lasciati attirare dall’amore verso la propria città e sono andati al cuore dei luoghi simbolo presenti in essa, scoprendone e ri-scoprendone i lati nascosti e forse più ricchi di fascino.

Con questo intento, in concomitanza con le celebrazioni di Matera Capitale, è stato pensato il percorso interdisciplinare d’istituto sulla valorizzazione del patrimonio artistico-storico-culturale del proprio territorio che ha visto protagonisti gli allievi dei tre ordini di scuola e, via via, il coinvolgimento di gran parte della famiglia scolastica della suddetta realtà educativa, a partire dai genitori e dai parenti degli stessi allievi.

I bambini e i ragazzi hanno voluto intraprendere un’adozione simbolica di alcuni dei luoghi più rappresentativi della città di Rionero, dagli edifici religiosi alle piazze, alle fontane, alle cantine, allo storico Orologio della Costa, al vicino sito archeologico della Torre degli Embrici (diventato un progetto di ricerca storica con l’utilizzo di strumenti digitali come metodo innovativo della ricerca stessa, inserito nei percorsi culturali di Matera Capitale della Cultura 2019 e presentato il 12 Aprile a Matera nella prima rassegna dei prodotti realizzati sui i temi della Digital Cultural Heritage delle scuole italiane che hanno aderito al *HACK Cultura 2019), per finire al luogo probabilmente più fascinoso della città, il Palazzo Fortunato, ove hanno soggiornato per lunghi tratti l’illustre meridionalista e la sua famiglia.

Nel corso dell’anno sono state svolte minuziose attività di ricerca e di approfondimento su questi luoghi, la dedizione degli insegnanti e la fantasia dei giovani studenti hanno fatto il resto.

Il culmine di tutto ciò è stato vissuto lo scorso 11 Giugno, allorchè si è svolta la manifestazione conclusiva di tale percorso educativo, come un abbraccio ideale del mondo della scuola alla propria città.

Essa ha rappresentato un momento di festa, ma anche un invito a tutta la comunità civile ad impegnarsi con passione nella scoperta/riscoperta delle proprie radici storiche, per custodire e amare lo straordinario patrimonio artistico e culturale dei luoghi a noi cari, così da rinsaldare il senso di appartenenza e da veicolare lo sviluppo culturale e civile della popolazione.

Quando dunque è il cuore a dettare le sue regole, tutti, ed in primis la scuola buona, hanno la forza di riappropriarsi di ciò che la Storia ha destinato a quella determinata realtà civica.

Se è vero che al cuore non si comanda e che questa meravigliosa comunità scolastica ha agito con esso, allora sul serio c’è speranza per un futuro migliore, fatto di persone migliori.