QUASI 140000 EURO IN MENO NELLE CASSE DI QUESTO COMUNE

Nei giorni scorsi a Ginestra si è tenuto un consiglio comunale avente per oggetto: “riconoscimento debito fuori bilancio”.

Il Sindaco Fiorella Pompa ha messo al corrente i consiglieri comunali presenti di una sentenza del tribunale di Potenza che ha condannato il piccolo centro arbëreshë a pagare un’ingente somma di denaro al vicino Comune di Ripacandida, in riferimento a spese non versate per l’erogazione di acqua servita nel paese dal 1980 al 1989.

Un contenzioso che è stato portato avanti dai tanti Sindaci succedutisi nel corso degli anni e che nessuno di essi è riuscito a chiudere.

L’attuale Primo Cittadino, prima di sciogliere la seduta consiliare, ha così riassunto la questione:

“Gentili signori Consiglieri, la causa è intercorsa tra il Comune di Ripacandida come parte attrice, in persona del sindaco pro-tempore, rappresentato dall’Avv. Emanuele Brunetti, e il Comune di Ginestra, quale parte   convenuta, nella persona del sindaco pro-tempore, rappresentato e difeso dall’Avvocato Araneo.

La causa ha riguardato la richiesta del Comune di Ripacandida di ottenere il rimborso delle spese di gestione dell’acquedotto posto al servizio dei due Comuni dal 1980 al 1989; rimborso richiesto al Comune di Ginestra che è stato parametrato nella quota di 1/3 delle spese sostenute nel decennio di riferimento e che, in base a tale parametro percentuale, è stato quantificato nell’importo di £.167.791.991.

Naturalmente non posso esimermi dall’esprimere le mie personali considerazioni in merito a questa faccenda: se ci fosse stata una sana gestione da parte di entrambi i Comuni coinvolti, saremmo certamente giunti ad una soluzione celere ed immediata della questione in oggetto, evitando 30 anni di cause.

Oggi nella mia qualità di Sindaco non posso che prendere atto dell’accaduto e mi è d’uopo comunicare che dalla Sezione Civile del Tribunale di Potenza è stata emessa la sentenza della causa civile iscritta al n. 452/1993 del Ruolo Generale Affari Contenziosi in data 31 Maggio 1993; causa che è stata discussa in pubblica udienza il 2 Novembre 2016.

Dunque la sentenza ha così deciso: ha accolto la domanda del Comune di Ripacandida e, per effetto di questo, ha condannato il Comune di Ginestra al pagamento in favore del Comune di Ripacandida della somma di €. 69.720,61 oltre gli interessi legali alla scadenza del soddisfo.

La sentenza ha inoltre condannato il Comune di Ginestra al rimborso delle spese processuali sostenute dal Comune di Ripacandida, che sono state quantificate in € 4.150,00, di cui € 150,00 per spese ed € 4.000,00 per compenso all’Avvocato di parte attrice, oltre al pagamento dell’IVA, del CPA e al rimborso delle spese generali.

Nella sentenza il Comune di Ginestra è inoltre condannato a pagare le spese della Consulenza Tecnica d’ufficio (CTU), che è stata espletata a suo tempo.

La spesa totale che il Comune di Ginestra è stato condannato a pagare ammonta ad € 139.253,38.

Nella sede istituzionale di questo Consiglio comunale e nel corso della presente seduta consiliare, abbiamo il dovere di rispettare le decisioni della Magistratura, senza alcun commento e senza permetterci alcuna osservazione nel merito della sentenza.

E quindi dobbiamo accogliere e adempiere alle decisioni della sentenza, in ogni sua parte, puntualmente e completamente, anche se questo comporterà per le finanze di questo Comune ulteriori sacrifici.

A fronte del rispetto che è dovuto alle sentenze della Magistratura, rimane il rispetto dei diritti del cittadini ad essere informati su ogni aspetto della vicenda contenziosa che ha contrapposto il nostro Comune al Comune di Ripacandida.​

Il soddisfacimento dei diritti del cittadini all’informazione è diritto garantito dalla Costituzione Italiana, che, come tale, troverà risposta non in questo momento né in questa sede, ma nella sede competente della comunità cittadina, che sarà informata con altri mezzi e in altri momenti”.