NUOVI AMBULATORI A POTENZA E A MATERA A DISCAPITO DEL CROB DI RIONERO? QUESTA LA DENUNCIA DI…

Non si placano le bufere sul CROB di Rionero.

A far da portavoce in nome e per conto delle associazioni che hanno sottoscritto le denunce che stanno riguardando l’ospedale oncologico, questa volta, è Roberto Iosca, già Sindaco della cittadina rionerese.

Come possiamo leggere nel comunicato stampa, è lo stesso Iosca a precisare che:

“Secondo recenti “rumors”, che vogliamo augurarci menzonieri, si parla della volontà di promuovere l’apertura di altri ambulatori oncologici (sempre in concorrenza con quelli di Rionero) presso il San Carlo e a Matera (facendo esattamente il contrario di quanto si sta realizzando, e non sempre a ragion veduta, con lo svuotamento degli altri ospedali periferici).

A qualcuno che sostiene che lo si fa per alleviare il disagio dei lucani più lontani –lagonegrese, senisese ecc., nell’usufruire delle prestazioni è fin troppo facile obiettare che sono solo poco più di 30 Km in più rispetto a Potenza e che a Rionero arrivano utenti da regioni lontane con ben più pesanti disagi smascherando così il  disegno  ormai notissimo, perchè sempre uguale: creare occupazione “a casa” di personale della capitale lucana”

Polemiche e rumors (sempre secondo Iosca) che hanno preso avvio, tra l’altro, a seguito dell’incontro avvenuto lo scorso Luglio 2016 tra il Governatore della Basilicata Pitella (presenti l’Assessore e i Direttori Generali alla Sanità) con la civica amministrazione, gli operatori e i cittadini nell’auditorium della Struttura ospedaliera.

Da tale incontro, come precisa il comunicato:

“Sembrava fossero stati messi punti fermi sulla validità dell’attività dell’Oncologico e sulla necessità, per non dilapidare il lavoro e la ricchezza creata in tanti anni, di potenziarne l’azione con adeguati investimenti, sostegno progettuale e di immagine a tutto vantaggio di una illuminata politica della Sanità in Basilicata.

Mentre al San Carlo la Regione eroga vagonate di Milioni di Euro l’Ospedale di Rionero deve aspettare, cappello in mano, l’elemosina di pochi spiccioli, che non bastano nemmeno per risolvere problemi contingenti di personale e di macchinari e, che lo mettano in condizione di conservare le eccellenze per continuare ad essere remunerativo per il Bilancio della Sanità Lucana. …altro che investimenti per la qualità!!!!!!

Da quell’incontro l’IRCCS CROB sembra vivere in una specie di limbo cui, pare, anche il personale, si è adeguato.”

Sono molti i dubbi che si pongono le associazioni e che vengono espressi dal Sindaco di Rionero:

“In tutto quanto fin qui rappresentato quale ruolo gioca il Direttore Generale dell’IRCCS CROB?

Dobbiamo individuare nella sua persona la responsabilità di quanto accade perché chiuso nel suo isolamento non fa sentire la sua voce e non fa quanto è in suo potere, compresa l’informazione alla civica amministrazione e alla gente della zona, tradendo di fatto il mandato che gli è stato conferito?

O dobbiamo invece pensare che possa esserci un’azione di boicottaggio nei suoi confronti, cui non possa ribellarsi, perché ritenuto al momento inviso (per motivi a noi ignoti ma che nobili non possono certo essere) a chi muove le leve del potere. Azione che finisce per danneggiare colpevolmente e gravemente L’IRCCS CROB.

Dobbiamo pensare, forse più semplicemente, che il risultato di un disegno preciso, di una volontà politica consolidata che vuole la lenta decadenza dell’IRCCS CROB per i motivi di cui abbiamo già detto?

Ma, qualunque ne sia la causa l’effetto è letale e la responsabilità non può che essere attribuita in capo al Governatore della nostra Regione che ha potere e mezzi per intervenire e da cui non parte nessun visibile segno di preoccupazione e di attenzione.

Ed ecco perché, le associazioni della PRO LOCO, il CIRCOLO SOCIALE, l’ASSOCIAZIONE CULTURALE MEMOPOLIS”, e il “MOVIMENTO RIONERO 2.0” si mobilitano di nuovo ed invitano tutte le civiche amministrazioni della zona, Rionero in testa, a farsi carico della problematica, a ribellarsi a questi disegni criminosi e a mobilitare i cittadini, tutti gli operatori sanitari (anche quelli che ritengono di avere debiti di gratitudine) tutti coloro che hanno beneficiato delle cure e i loro parenti perché una volta e per sempre il nostro territorio smetta di essere oggetto di saccheggio.

Ciò che si vuole ottenere è solo la chiarezza di intenti e di azione al fine di evitare lo scempio di chi ha come unico interesse la conservazione ed il consolidamento del proprio potere.”