Una nuova truffa permette ai malintenzionati di rubare soldi dai conti correnti delle vittime senza neppure dover rischiare il contatto fisico: basta armarsi di un Pos contactless e di cattive intenzioni e il gioco è fatto.
La truffa come fa sapere quifinanza è tanto ingegnosa quanto preoccupante perché sfrutta un comune Pos acquistabile presso qualsiasi negozio di elettronica. Alla base ci sono i pagamenti contactless.
Il meccanismo è semplicissimo: un malvivente armato di Pos mobile contactless si avvicina alla borsetta o al portafoglio della sua vittima e in pochi istanti riesce a sottrarre decine di euro.
I luoghi affollati (chiese, autobus, metropolitane, concerti, mercati, ecc…) sono i terreni di caccia ideali.
I ladri non devono neppure disturbarsi a tirare il Pos fuori dal borsello: tramite la tecnologia contactless il trasferimento di denaro avviene semplicemente avvicinandosi di pochi centimetri.
In molti Paesi europei, Italia inclusa, per pagamenti di piccolo importo (tipicamente fino a 25 o 50 euro) non è richiesto il Pin né la firma.
Le impostazioni standard possono naturalmente essere modificate dagli utenti. Questo consente transazioni rapide ma anche potenzialmente illecite.
Se il Pos è collegato a un conto bancario e il terminale è attivo, può avvenire una transazione senza che la vittima se ne accorga, soprattutto in luoghi affollati, come detto. E se la vittima non riceve una notifica push o non controlla l’estratto conto può passare del tempo prima che si accorga del furto.
L’ultimo caso riportato dai giornali riguarda una 36enne di nazionalità peruviana arrestata dai carabinieri della stazione di Sorrento. La donna era stata vista mentre rubava una banconota dalla cassa di un negozio.
Durante la perquisizione i militari le hanno trovato un Pos nella borsa. I carabinieri hanno subito ipotizzato che il dispositivo fosse stato utilizzato per compiere furti sulle carte contactless. La donna, pare, aveva precedentemente messo in atto una serie di colpi a Roma.
Il possesso di un Pos contactless, pur non essendo commercianti, di per sé non è reato.
Usarlo per addebitare somme non autorizzate è invece truffa aggravata.
I Pos legali sono tracciabili ma alcuni truffatori usano conti esteri o prestanome.
Le forze dell’ordine possono teoricamente risalire all’intestatario del Pos tramite i dati bancari, ma le indagini sono spesso rese più difficili in caso di utilizzo di conti esteri o soggetti terzi.
Oggi con una ventina di euro è possibile acquistare un piccolo Pos contactless in gradi di accettare carte di credito, di debito, Apple Pay e molto altro. Ecco perché gli episodi di questa truffa si stanno moltiplicando.
Per mettersi al riparo dai tentativi di furto tramite Pos contactless è bene mettere in atto le seguenti precauzioni:
- custodire le carte in portafogli schermati che impediscono l’interazione contactless;
- in alternativa è possibile dotarsi di card di protezione (Rfid blocking) acquistabili per pochi euro su Amazon o presso tutte le tabaccherie (i tabaccai le vendono anche sfuse);
- attivare le notifiche istantanee per ogni transazione, anche di piccolo importo;
- tenere le carte in tasche anteriori, soprattutto nei luoghi affollati;
- a mali estremi, disattivare il contactless dove possibile o impostare limiti di spesa tramite l’app della banca così da minimizzare l’eventuale danno.