Melfi: Non possiamo più vivere e non sappiamo come crescere i nostri bambini! Ecco la lettera di una mamma

Riceviamo e pubblichiamo una comunicazione giunta alla nostra Redazione:

“Buongiorno sono la moglie di un operaio dell’ex Auchan di Melfi.

Mi sento in questo momento portavoce di 126 donne nonché 126 mamme che in questo momento, alle porte ormai di un anno in cui stiamo ancora vivendo una situazione drammatica, non sanno quale sarà e come sarà il futuro delle nostre famiglie.

Non è possibile che è passato quasi un anno e tutto tace.

Mi rivolgo alle istituzioni e a chi in questo momento ha il potere e il dovere di poter difendere i nostri diritti.

Ricordo sempre e menziono l’articolo 4 della Costituzione italiana.

Noi oggi stiamo difendendo un nostro ‘Diritto al lavoro’, un diritto che ci è stato tolto da Conad senza nessuna giusta motivazione e ad oggi noi famiglie, oltre a pretendere delle risposte, vogliamo delle soluzioni lavorative.

Non possiamo più vivere, è un anno che viviamo con soli 700 euro del Fis (fondo di integrazione salariale) e che non ci viene accreditato neanche mensilmente.

Qui stiamo cercando l’elemosina e siamo arrivati proprio a dei livelli di grande difficoltà.

Tutti noi abbiamo delle spese da affrontare giornalmente e non è giusto che per colpa di qualcuno (o per la negligenza di altri) ad oggi stiamo ancora a chiedere, o meglio, ad elemosinare di poter lavorare.

Molte famiglie (come la mia) vivono con un solo reddito con bimbi piccoli da crescere e ai quali dobbiamo assicurare un futuro (tra mutui ed altre spese), ma le istituzioni, la Regione e l’assessore Cupparo in questo momento cosa stanno facendo per noi?

Niente, o meglio, quello che in passato è stato fatto ad oggi non è servito perché la realtà dei fatti e che i nostri mariti continuano a non lavorare.

Lotterò con tutte le mie forze, ci avete tolto tutto.

Mi rivolgo a chi senza un po’ di umanità ci ha tolto il lavoro solo per un proprio interesse di business.

Ho scritto tante lettere e tante email a enti pubblici e politici, ho scritto anche in privato e a volte ho ricevuto delle risposte, altre volte solo delle visualizzazioni.

Il messaggio che voglio dare a queste persone e che se hanno un cuore (in questo momento non facciamo politica) chiedo e pretendo di poter trovare soluzioni e mi rivolgo in maniera particolare al signor Cupparo che deve ricollocare tempestivamente questi 126 operai dell’ex Auchan di Melfi.”