MANCA POCO, IL PARCO DEL VULTURE È UN SOGNO CHE SI AVVERA: QUESTI I 9 COMUNI COINVOLTI

Il Consiglio regionale della Basilicata si riunirà fra pochi giorni e tra i vari punti discussi si parlerà anche del disegno di legge della Giunta sull’Istituzione del Parco naturale regionale del Vulture e relativo ente di gestione.

Ricordiamo che lo scorso 26 Settembre la prima Commissione (Affari istituzionali) presieduta da Vito Santarsiero ha licenziato all’unanimità il disegno di legge della Giunta sulla istituzione del Parco naturale regionale del Vulture e relativo ente di gestione, che la prossima settimana passerà all’esame del Consiglio regionale per la definitiva approvazione.

L’area del Parco naturale regionale del Vulture comprende i territori dei Comuni di:

  • Atella;
  • Barile;
  • Ginestra;
  • Melfi;
  • Rapolla;
  • Rionero in Vulture;
  • Ripacandida;
  • Ruvo del Monte;
  • San Fele.

Previsti diversi livelli di tutela:

  • nel livello 1 sono compresi territori di elevato interesse naturalistico e paesaggistico con insistente o limitato grado di antropizzazione;
  • il livello di tutela 2 include territori di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico e culturale con limitato grado di antropizzazione, a tale livello di tutela sono sottoposte le aree che non rientrano nei livelli di tutela 1 e 3;
  • il livello di tutela 3 racchiude territori di rilevante valore paesaggistico, storico e culturale con elevato grado di antropizzazione, a tale livello sono sottoposti gli ambiti urbani, periurbani ed extraurbani produttivi, individuati nei regolamenti urbanistici vigenti.

Tra le finalità della istituzione del Parco del Vulture quella di tutelare e conservare le specie e gli habitat naturali nonché valorizzare le caratteristiche geologiche, paesaggistiche, storico-archeologiche e paleontologiche del territorio con particolare riferimento alla emergenza ambientale, geomorfologica ed idrogeologica costituita dai laghi vulcanici di Monticchio e del monte Vulture; proteggere le specie animali e vegetali autoctone nell’area naturale, organizzare il territorio per la fruizione per un’utenza ampliata (disabili, anziani e bambini) a fini culturali, scientifici, didattici, turistici e ricreativi, promuovere lo sviluppo sostenibile mediante la riduzione della produzione di rifiuti con la attivazione di raccolta differenziata e l’utilizzo o la produzione di energie a basso impatto, agevolare, anche in forma cooperativa, le attività produttive compatibili.

Sull’argomento, sempre lo scorso 26 Settembre, è stato audito l’assessore all’Ambiente ed energia, Francesco Pietrantuono, il quale ha spiegato che:

“Gli elementi di biodiversità individuati nell’area del parco necessitavano di una tutela di questo tipo. Le difficoltà incontrate negli anni per la costituzione del Parco erano relative all’equilibrio tra i vari Comuni che oggi invece hanno trovato, grazie alla maggiore sensibilità dei cittadini, una motivazione che viene vista come opportunità per tutti.

Molto utili gli emendamenti approvati dalla terza Commissione a partire da quello che sana una carenza da parte dei Comuni che non avevano inserito le aree contigue del bacino idrominerario. Infatti con tale emendamento ‘costituiscono aree contigue ai sensi dell’art. 32 della legge n. 394/91 le aree ricomprese nella delimitazione del bacino idrominerario del Vulture. I singoli Consigli comunali, con propria deliberazione da comunicare al presidente della Comunità del Parco e al presidente della Giunta regionale, possono stabilire l’inserimento nel perimetro del Parco delle aree contigue ricadenti nel proprio territorio’. Il disegno di legge inoltre – ha concluso – fa proprio l’articolo 22 del Collegato alla legge di stabilità regionale 2017 dello scorso Luglio, che inserisce la norma transitoria per la costituzione del Parco in attesa del disegno di legge per la realizzazione dell’Agenzia unica dei parchi. Ed è per questo che a gestire il costituendo Parco del Vulture sarà un commissario”.

Nella stessa occasione, il presidente Vito Santarsiero ha aggiunto:

“Approviamo anche in prima Commissione il disegno di legge di istituzione del Parco regionale del Vulture.

Siamo ormai prossimi, con l’atto finale del Consiglio regionale, alla istituzione di un parco di grande valenza naturalistica e paesaggistica.

Rappresenta certamente una occasione di tutela e salvaguardia dell’area del bacino idrominerario, del paesaggio fino alla sua flora e fauna, ma è anche occasione e strumento di valorizzazione dell’area stessa e delle sue straordinarie peculiarità. Il buffer che accompagna la sua perimetrazione rafforza le azioni di tutela e salvaguardia anche all’esterno del parco stesso e ci auguriamo anticipi anche futuri ampliamenti dello stesso. Positivo il dato rappresentato dal fatto che l’art. 22 del Collegato alla legge di stabilità non è stato oggetto di impugnativa da parte del governo e pertanto possiamo considerare ormai norma di legge la istituzione dell’Agenzia regionale dei parchi”.

Nella breve discussione che è seguita all’approvazione del disegno di legge è intervenuto il consigliere del Gruppo misto Giannino Romaniello per il quale:

“Bisogna pretendere che il commissario che sarà nominato sia competente ed in grado di accompagnare i Comuni in questa fase transitoria e meglio definire l’area del Parco per salvaguardare il patrimonio ambientale”.

Il capogruppo del Pdl-Fi Michele Napoli ha lamentato:

“Lo stato di degrado in cui versa l’area del Parco che è a forte vocazione naturalistica. La politica deve fare in modo di valorizzarla per consentire a tutti di fruirne. Si eviti che l’ente parco diventi un ulteriore strumento di conflittualità all’interno di chi gestisce le istituzioni e che la struttura diventi una stanza di compensazione per accontentare i desideri politici”.

Ormai mancano davvero pochi giorni alla decisione finale, e se tutto andrà a buon fine, i cittadini del Vulture-Melfese potranno davvero gioire nel vedere un grande polmone verde (che racchiude le bellezze di ben 9 comuni) tornare a respirare riappropriandosi della visibilità che merita, messa a nanna da troppi anni.

Siete d’accordo?