“La statua di San Sebastiano fu acquistata con i denari derivanti dal lavoro e dal sudore del popolo melfitano, ecco perchè deve tornare a Melfi”. Questa la situazione sulla petizione

Rientro al museo nazionale di Melfi della statua di San Sebastiano trattenuta a Matera da 40 anni.

Il cittadino che ha lanciato la petizione su change.org aggiorna la situazione sulla richiesta fatta.

Cosimo Amoroso scrive di aver terminato l’avventura della Petizione per il rientro della Statua di San Sebastiano al Castello di Melfi.

Inoltre aggiunge:

“Ho inviato la Petizione al nuovo Direttore, dott. Serafini, dei MUSEI E PARCHI ARCHEOLOGICI DI MELFI E VENOSA

Ecco il testo:

“Buongiorno Direttore Serafini,

le invio la lista delle 300 firme della petizione che ho fatto su piattaforma change.org tesa a richiedere il suo intervento per il rientro della statua di San Sebastiano presso il Museo Nazionale di Melfi nel Castello di Melfi.

Chi ha visto la petizione sono stati più di 3.000 persone ma il rigoroso meccanismo di firma e di conferma della stessa sulla email indicata ha fatto si che i firmatari scendessero a 300.

Essi sono di Melfi, della Basilicata e dell’Italia intera ma tutti hanno a cuore il fatto che le radici culturali non siano spezzate tramite trasferimenti artificiali di opere d’arte da un territorio all’altro che denotano più una questione di rapporti di forza che di vero amore alla cultura che è tale se è inserita nel suo contesto e all’interno di un popolo.

Vede direttore, quella statua non è solo una pregevole opera d’arte di Gioacchino da Nola comprata con lungimiranza dai Doria per ornare la loro cappella e alimentare anche fisicamente la loro fede.

Essa fu acquistata con i denari derivanti dal lavoro e dal sudore del popolo di Melfi che ai Doria pagava imposte, decime, enfiteusi, censi, locazioni ecc. per poter coltivare la terra, esercitare il proprio mestiere e realizzarsi cosi come persone e nutrire le proprie famiglie.

Quella statua contiene idealmente tutto ciò ed è per rispetto ai nostri antenati che han lavorato per loro stessi ma anche per chi sarebbe venuto dopo di loro creando giorno per giorno, umilmente e onestamente, quella che che poi si chiama Storia, quella vera non solo quella dei potenti delle battaglie delle grandi invenzioni, ecc. che quella statua deve tornare a Melfi.

Siamo anelli di una stessa catena e quella statua deve tornare a Melfi per far da catena che mette insieme il passato e il presente per poter costruire un futuro.

La ringrazio per quanto farà, sicuro che ce la metterà tutta.

Cordialmente la saluto
Cosimo Amoroso”.