Fca di Melfi: “Non è possibile che, a pochi giorni dalla ripresa, non sia ancora chiaro come si articolerà il trasporto”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Uilm Basilicata:

“In data odierna in call conference si è tenuto il consiglio territoriale della UILM Basilicata, relativamente all’area industriale di San Nicola di Melfi, per discutere della imminente ripresa delle attività produttive all’interno di FCA e dunque dell’Indotto di Melfi.

La riunione odierna è stata presieduta dal Segretario Nazionale UILM Responsabile del Settore Automotive Gianluca Ficco, e ha visto la partecipazione del Segretario Regionale della UIL Basilicata Vincenzo Tortorelli, mentre la relazione introduttiva è stata tenuta dal Segretario Regionale UILM Basilicata Marco Lomio.

Anche se a distanza la riunione è stata ricca di spunti di riflessione e ha visto un’ampia partecipazione dei delegati della UILM; insieme è stata fatta una lunga disamina sulla situazione odierna sia in merito ai protocolli di sicurezza aziendali che per quanto riguarda la situazione più in generale a livello industriale.

Nella sua relazione introduttiva, M. Lomio ha esaminato in maniera più che esaustiva sia la fase precedente alla pandemia che l’attuale situazione industriale, caratterizzata a livello nazionale da una grave crisi del settore automotive.

Infatti le stime prevedono che il mercato nel 2020 registrerà drastici cali: per le sole autovetture si parla di circa 500.000 immatricolazioni in meno rispetto al 2019.

I mesi di lockdown, inoltre, hanno causato l’immobilizzazione di centinaia di migliaia di veicoli che, se non venduti nei prossimi mesi, rischiano di rallentare ulteriormente la ripresa delle attività produttive, con ulteriori conseguenze occupazionali lungo tutta la filiera che, ricordiamo, rappresenta circa il 10% del PIL italiano e impiega oltre 1.200.000 lavoratori.

Il 21 maggio Fca riprenderà le attività produttive quasi nella sua totalità e sarà un momento importante anche per quanto riguarda il monitoraggio del protocollo di sicurezza aziendale, per verificare se le azioni contenute nel suddetto protocollo siano esaustive e soprattutto garanti della sicurezza e della tutela dei lavoratori; in tal senso, a partire dal 9 aprile, data della sottoscrizione del protocollo, si sono succedute tante riunioni con la RLS affinché, in maniera condivisa, si potesse fare il miglior lavoro per la ripresa graduale e complessiva delle attività produttive.

Ovviamente lo stesso lavoro certosino è stato fatto all’interno di tutte le aziende dell’indotto di San Nicola di Melfi affinché in tutti i luoghi di lavoro il valore della sicurezza potesse essere un vero valore aggiunto per tutti i lavoratori.

Ampiamente discusso poi, tra tutti i delegati è stato il tema del trasporto pubblico per i lavoratori dell’area industriale di San Nicola di Melfi, che ancora oggi non vede un piano chiaro che possa garantire l’efficienza del trasporto e la sicurezza dei lavoratori; a tal proposito questo pomeriggio a partire dalla ore 17:00 presso la Prefettura di Potenza, come richiesto da CGIL CISL e UIL di Basilicata – si terrà un incontro col Prefetto per esaminare la grave situazione del trasporto pubblico regionale, non solo per i lavoratori pendolari di Melfi ma complessivamente per tutta la Regione.

Non è plausibile e possibile che a pochi giorni dalla ripresa delle attività produttive non sia ancora chiaro come si articolerà il sistema del trasporto pubblico.

Sarebbe necessario, oltre ad un piano industriale nuovo per il Paese, un piano di rottamazione dei veicoli maggiormente inquinanti e ciò potrebbe essere sicuramente un elemento importante per dare nuova linfa alle immatricolazioni e dunque alle vendite delle autovetture così da poter saturare i livelli occupazionali nel settore automotive.

E’ necessario anche per quanto riguarda i lavoratori fragili che il Governo e tutte le istituzioni facciano chiarezza una volta per tutte sulla normativa affinché, coloro ritenuti più soggetti a possibili contaminazioni all’interno dei luoghi di lavoro, possano essere tutelati sia dal punto di vista occupazionale che salariale, perché non è possibile che dal 17 aprile, giorno della sottoscrizione del decreto Cura Italia, questi lavoratori sono stati completamente abbandonati dalle istituzioni a causa del solito rimbalzo di responsabilità.

Nelle conclusioni il Segretario Nazionale Gianluca Ficco ha ribadito che è necessario che il Governo metta complessivamente in campo un nuovo piano di investimenti, di sviluppo, che debba uscire dalla logica della mancia e delle marcette e che risponda alla grave crisi in atto all’interno del nostro Paese.

In tal senso il nuovo Decreto Rilancio, non ancora in Gazzetta Ufficiale, sottoscritto dal Governo Conte, in particolare sul capitolo degli ammortizzatori sociali non può essere considerato una risposta adeguata, in quanto strutturarli in due fasi, la cui prima fase terminerà probabilmente per gran parte delle aziende a metà giugno, rappresenterà sicuramente un grosso problema, perché, ad oggi non si intravede una repentina ripresa industriale tale da garantire il loro superamento”.