FCA DI MELFI: “NON CI PUÒ ESSERE UNA CASSA INTEGRAZIONE COSÌ FORTE! SERVONO AUTO IBRIDE O ELETTRICHE” LO HA DICHIARATO…

Si è tenuta questa mattina nella sede della Cgil Basilicata a Potenza in via Bertazzoni, l’assemblea Rsa Fiom Cgil dello stabilimento Fiat di Melfi alla presenza del segretario generale Fiom Cgil Basilicata Roberto D’Andrea e il coordinatore nazionale Fiat per la Fiom Cgil nazionale Michele De Palma con l’obiettivo di discutere della cassa integrazione comunicata ad Agosto e che durerà fino al primo week end di Ottobre.

Come si legge nel comunicato stampa della Fiom Cgil:

“Su 20 turni previsti di fatto, a oggi, i lavoratori ne hanno effettuati solo 12.

La riduzione riguarda i circa 8000 lavoratori Fiat ma anche i 3000 lavoratori dell’indotto.

Inoltre, i 1000 somministrati dell’indotto sono stati ridotti a 500 mentre sono un migliaio i lavoratori coinvolti nella logistica. Di fatto, oscillano tra i 12mila e i 13mila i lavoratori che in Basilicata attendono delle risposte.”

Roberto D’Andrea ha dichiarato che:

“L’ennesima comunicazione della cassa integrazione che prima riguardava solo la Punto, modello più stanco e quindi prevedibilmente soggetto a un caldo delle vendite, in maniera strutturata riguarda anche i due modelli nuovi, la Jeep e la 500X.

È inaccettabile passare dal livello di saturazione, presente nello stabilimento quando è partita la produzione, a una cassa integrazione così forte.

Lo stabilimento di Melfi, insieme all’indotto, costituisce una grande capacità produttiva che Fiat deve assolutamente valorizzare sostituendo il modello Punto e ripensando delle integrazioni sui nuovi modelli che hanno già una flessione di mercato, attraverso conversioni ibride ed elettriche che possano andare sui mercati europei.

Se non si fa questo il rischio è che si utilizzino solo gli ammortizzatori e che la venuta a Melfi di Renzi e le 1800 assunzioni alla fine si rivelino solo mera pubblicità.

Da qui la nostra richiesta alle istituzioni e alle altre sigle sindacali presenti nello stabilimento di consolidare l’occupazione.”

Ha aggiunto Michele De Palma:

“I lavoratori di Melfi hanno dato un grande contributo in termini di profitto attraverso la produzione del marchio Jeep.

L’azienda, in un momento di difficoltà, non faccia ricadere le proprie responsabilità sui lavoratori attraverso la cassa integrazione.

Pertanto, un intervento che potrebbe essere fatto subito, è il ripristino dei 10 minuti di pausa e insieme a un intervento di prospettiva sullo stabilimento: decidere il futuro della linea in cui viene prodotta la Punto, quale modello, e per quanto riguarda la produzione di Renagade e 500X è il momento di sfidare il mercato con l’auto ibrida e l’auto elettrica.

È assolutamente necessario, vista la capacità produttiva del sito Fiat di Melfi e dell’indotto, continuare a investire su questo territorio, sia su un nuovo modello sia sul miglioramento tecnologico degli attuali.”

Angelo Summa, segretario generale Cgil Basilicata ha concluso dicendo che:

“Serve una nuova strategia di sviluppo che guardi allo stabilimento di Melfi e alle prospettive future guardando ai nuovi modelli, all’impatto ambientale e soprattutto all’investimento in ricerca e innovazione.

Melfi sia individuato quale stabilimento su cui pensare subito alla produzione di auto ibride ed elettriche.

Enel ed Eni possono essere interlocutori su cui costruire una nuova strategia energetica sostenibile nazionale e regionale, connotando nuove politiche di sviluppo per la nostra regione”.