Coronavirus, in Basilicata il primo esempio nazionale di mappatura sanitaria a servizio del turismo: ecco i dati dello screening

L’Asp Basilicata, il Dipartimento politiche della persona e il Dipartimento politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca della Regione Basilicata hanno avviato, a Maggio scorso, un progetto di prevenzione denominato “Basilicata 2020: Turismo Covid free”:

“Obiettivo del progetto, primo esempio nazionale di sorveglianza sanitaria a servizio del turismo, è stato quello di garantire, nel periodo estivo, un controllo sanitario della popolazione residente maggiormente esposta a rischio di contagio da SARS- CoV-2 e, parallelamente, assicurare ai turisti che hanno visitato la Basilicata, procedure efficaci e collaudate finalizzate a mitigare il rischio.

Sono state varie le aree interessate al progetto di screening, selezionate per il particolare impatto turistico:

  • Costa Tirrenica (Maratea);
  • Parco Nazionale del Pollino e Dolomiti lucane (Pietrapertosa e Castelmezzano).

La mappatura ha quindi interessato anche le strutture ricettive e agli operatori turistici della Val d’Agri (PZ), dove era già in corso lo screening degli operatori di front office.

L’attività di mappatura epidemiologica e di sorveglianza sanitaria delle zone turistiche della Provincia di Potenza ha assunto a base le Unità Speciale USCO19, già operanti sul territorio della Provincia di Potenza e in Val d’Agri nonché su due USCO19 attive presso i Presidi Ospedalieri di Chiaromonte (per l’area del Parco Nazionale del Pollino) e di Maratea (per la Costa Tirrenica).

Le Unità Speciali Covid-19 dell’Asp sono state attrezzate con postazioni-tenda fisse per i turisti volontariamente convenuti al Presidio e postazioni-mobili per i turisti sintomatici ospitati in strutture ricettive dell’area.

A tutte le strutture ricettive è stato inoltre fornito un numero telefonico dedicato per l’attivazione della procedura sanitaria in caso di ospiti sintomatici.

La prevenzione sanitaria si è basata inoltre sul controllo costante dei lavoratori operanti nel settore della ricettività turistica mediante tamponi naso-faringei periodici.

Attività che ha consentito da un lato di tutelare la salute degli stessi lavoratori e dall’altro di avere elementi sentinella di potenziali focolai di contagio conseguenti al costante contatto con i turisti”.

Il direttore generale dell’Asp Basilicata, Lorenzo Bochicchio, ha affermato

“Attraverso la somministrazione di test diagnostici agli operatori turistici ci siamo posti l’obiettivo di intercettare, in via mediata, l’eventuale presenza di vettori di diffusione del virus provenienti anche da fuori Regione.

Le USCO hanno svolto attività di sorveglianza sanitaria sui cittadini sintomatici, paucisintomatici o sospetti di infezione, attraverso triage telefonici, visite domiciliari e, laddove utile, l’effettuazione di tamponi naso-faringei a domicilio.

Al contempo, con cadenza periodica, le stesse hanno sottoposto a tampone molecolare gli operatori turistici delle aree interessate, in numero significativo ma gestibile, ai fini di una puntuale attività di sorveglianza sanitaria nelle zone a più alto afflusso turistico.

Rilevo, con soddisfazione, che il tasso di adesione delle strutture turistiche è stato molto elevato.

L’ASP, di concerto con i competenti Assessorati regionali, si è posta al servizio delle nostre comunità e della necessità di mitigare le ricadute dell’emergenza pandemica sul tessuto economico e sociale della nostra Regione”.

Questi i numeri dello screening, come si legge in una nota dell’Asp:

“- Comuni interessati: 28;

Strutture ricettive: 115;

Operatori: 742;

Tamponi effettuati: 2097″.

L’assessore alle Attività produttive, Francesco Cupparo, ha affermato:

“L’attività di screening realizzata da Asp e Asm, con il coordinamento del Dipartimento Salute, è stata importante per gli operatori turistici e i loro dipendenti in questa particolare stagione turistica e per garantire agli ospiti delle nostre strutture ricettive una vacanza sicura.

I buoni risultati di presenze ed arrivi a Maratea come nelle località del Metapontino, nei Parchi Nazionali e nelle aree più interne sono stati possibili dunque anche per il lavoro di tutti gli operatori medici e sanitari ai quali va il nostro riconoscimento.

Uguale riconoscimento per gli albergatori, i ristoratori, i titolari di stabilimenti balneari, tutti gli operatori turistici che oltre a rafforzare le misure di sicurezza hanno contribuito a dare l’immagine di ‘ospitalità sicura.

La Basilicata pertanto, dopo questa stagione, può rappresentare un’esperienza originale, perché la nostra regione può coniugare la bassa penetrazione del virus alle qualità di un territorio e di un paesaggio con caratteristiche particolarmente adatte a rispondere alle nuove esigenze del turismo, generate dalla pandemia.

Dobbiamo continuare lungo il percorso avviato di stretta cooperazione tra Regione, Apt, strutture sanitarie locali, associazioni di operatori turistici.

È dunque necessario prima di tutto rivedere le strategie di marketing adattandole alla variabilità e all’incertezza del momento storico e soprattutto agli scenari che riguardano la diffusione della pandemia, scenari che non sono ancora prevedibili”.

L’assessore alla sanità, Rocco Luigi Leone, ha affermato:

“Prevenzione. È questa la parola d’ordine che ha contraddistinto e contraddistingue la gestione dell’emergenza sanitaria in Basilicata.

Il progetto di mappatura degli operatori turistici lucani è un esempio virtuoso, unico a livello nazionale, che ha garantito ai lavoratori una maggiore tranquillità durante la stagione estiva e ai turisti di poter soggiornare in una regione controllata e sicura”.