Coronavirus Basilicata: “vaccinare il maggior numero di persone nel più breve tempo possibile per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge”. L’appello

Dal segretario regionale della FIMMG di Basilicata Dott. Antonio Santangelo l’appello a mettere da parte le polemiche per collaborare, ognuno per la propria parte, al progetto della vaccinazione anticovid estesa a tutte le categorie a rischio e nel più breve tempo possibile:

“La campagna vaccinale contro il Coronavirus riservata alla popolazione degli ultraottantenni nei grossi comuni della regione, oltre alle problematiche emerse nella fase organizzativa, rischia di innescare una polemica fra enti pubblici e medici di medicina generale che potrebbe minare l’efficacia della stessa campagna vaccinale.

Ci rendiamo perfettamente conto che organizzare in pochissimi giorni una campagna vaccinale rivolta alla fascia di popolazione più fragile non è del tutto semplice.

Stiamo parlando infatti di cittadini che sono affetti da patologie croniche, il più delle volte con scarsa autonomia, che vivono spesso soli e senza una rete familiare adeguata.

Una fascia di popolazione che ha e sta pagando il maggior contributo in termini di vite umane e di impatto sui servizi sanitari in questa lotta contro il coronavirus.

Un nemico insidioso che può colpire all’improvviso tutti anche i più attenti alle misure di protezione e che in questi giorni può fare da detonatore ad un incendio vastissimo: la polemica del tutti contro tutti.

L’appello del Consigliere Regionale Piro e la puntualizzazione del sottoscritto, a nome della FIMMG e dell’intera categoria della Medicina Generale, infatti possono al di là della buona fede di tutti, innescare un conflitto che non giova a nessuno.

L’episodio dei due medici che si sono rifiutati di accettare plichi con centinaia di documenti da compilare è senz’altro un fatto grave che però va ricondotto nei giusti binari della discussione.

E’ necessario riflettere tutti affinchè gli ingranaggi della fase organizzativa siano oliati per bene in modo da massimizzare il lavoro  di tutti per raggiungere l’obiettivo primario: vaccinare il maggior numero di persone nel più breve tempo possibile per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge, condizione questa indispensabile per la sconfitta definitiva della pandemia.

Una riflessione va comunque fatta sull’episodio che ha innescato il tutto.

La FIMMG e la Medicina Generale è sempre stata convinta della necessità del suo coinvolgimento nella campagna vaccinale, perché da anni ritiene che l’assistenza sanitaria territoriale per essere efficace ed efficiente deve essere a KM il più possibile zero.

Per tali motivi fin dall’inizio di gennaio abbiamo proposto alla regione un accordo regionale sulla campagna vaccinale pur sapendo che la finanziaria 2021 non aveva postato nessuna risorsa economica sulla medicina del territorio. Abbiamo proposto fin dall’inizio, consapevole del nostro ruolo sociale oltre che di quello professionale, di affiancare la popolazione più fragile nella compilazione del consenso informato e della scheda anamnestica.

Avevamo proposto anche una nostra piattaforma informatica gratuita per gestire le prenotazioni, ma che attraverso un logaritmo poteva creare l’elenco e il calendario dei soggetti da vaccinare in base a criteri esclusivamente clinici. Abbiamo dato infine la disponibilità a vaccinare non solo i nostri pazienti ma anche quelli dei medici non aderenti.

Ad oggi però l’impegno che ci è stato chiesto è stato quello di compilare le schede anamnestiche, fornire i numeri telefonici di riferimento, informare i pazienti del calendario vaccinale.

Nella stragrande maggioranza dei casi (soprattutto nei piccoli comuni) non c’è stato alcun problema: i sindaci e le amministrazioni comunali si sono confrontati con i medici di famiglia e tutte le procedure propedeutiche alla vaccinazione sono andate lisce senza intoppi.

I comuni hanno rivisto le liste dei cittadini da vaccinare, hanno stampato le schede anamnestiche e i consensi informati (doppi uno per il vaccino Pfizer e uno per il vaccino Moderna), hanno consegnato ai propri medici le schede, le hanno ritirare dopo che le stesse erano state compilate, hanno predisposto in collaborazione con le aziende i punti vaccinali, hanno contattato i singoli cittadini informandoli sulla tempistica della campagna vaccinale e hanno affiancato gli operatori sanitari che hanno vaccinato la popolazione target.

Tutto questo nei piccoli comuni dove il contatto fra le persone è più agevole.

Nei comuni più grossi ciò non sempre è stato possibile: a Potenza e a Policoro inizialmente si voleva non solo che fossero i medici a stampare le schede e i consensi per ogni cittadino ma che tale materiale fosse poi distribuito dagli stessi ai cittadini.

A Matera le schede anamnestiche informatizzate sono state inviate ai medici il venerdì pomeriggio, due giorni prima che iniziasse la campagna vaccinale.

A Lagonegro le schede e i consensi sono stati consegnati ai medici senza che gli stessi fossero stati informati adeguatamente e soprattutto senza che la procedura fosse stata concordata.

Ma tutto questo deve essere messo alle spalle, non ci possiamo permettere di perdere tempo a polemizzare, utilizziamo il nostro tempo e il nostro intelletto per far sì che le procedure siano meno farraginose.

Ad esempio perché non utilizzare gli strumenti informatici che la tecnologia mette a disposizione: il consenso informato e la scheda anamnestica potrebbero benissimo essere  informatizzati per cui non solo sarebbe ridotto lo spreco di materiale cartaceo ma verrebbero ridotti al minimo i passaggi burocratici.

La Medicina Generale e la FIMMG è sempre stata e sempre sarà a fianco dei propri pazienti, pochi episodi negativi (spesso frutto di una cattiva o assente comunicazione) non può mettere in discussione il suo contributo indispensabile anche nella campagna vaccinale anti COVID-19, così come è stato per la campagna vaccinale antiinfluenzale.

Quindi stop alle polemiche e rimbocchiamoci le maniche: il virus non aspetta e la guerra è solo all’inizio”.