Boom di parti all’Ospedale di Melfi: aumento del 30%! Scelto da sempre più mamme. Ecco perché

Dall’ultimo rapporto dell’Istat sugli indicatori demografici dell’anno 2020, emergono culle sempre più vuote in Basilicata.

Questo non accade all’Ospedale di Melfi (PZ).

Tutto merito di un reparto all’avanguardia, apprezzato anche in Puglia e in Campania, con operatori sanitari che lavorando con competenza e grande dedizione sopperiscono anche alla carenza di personale.

Questi i dati forniti dal Primario di Ginecologia, dott. Michele Ardito:

“Il numero di parti, fino al 5 Maggio, è aumentato del 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Un trend, quindi, in forte salita, nonostante la deflessione delle nascite a livello locale e nazionale.

Si registra mobilità attiva di gravide provenienti dalle regioni limitrofe, in particolare da Campania e Puglia (Barletta, Andria, Minervino, Spinazzola, Canosa, Calitri, Monteverde, Aquilonia).

La scelta del nostro ospedale è riconducibile non solo a un’ottima assistenza ospedaliera, ma anche a una confortevole accoglienza alberghiera.

Disponiamo, infatti, di stanze singole con tutti i servizi e offriamo la possibilità di accogliere, previo tampone di controllo, almeno un parente della partoriente, il quale potrà accedere al reparto ed essere presente durante travaglio e parto”.

Questa, invece, la testimonianza dell’ostetrica Marianna Consiglio:

“Il Punto Nascita di Melfi è un centro di primo livello, dove viene accolta la gravidanza fisiologica.

Ci teniamo tantissimo che l’assistenza sia costante e garantita “One to one”, ovvero una ostetrica per ogni paziente.

La sala travaglio, pertanto, rimane un posto molto intimo e confortevole per la partoriente che sarà ascoltata e messa a suo agio.

Abbiamo attivato, inoltre, lo “Skin to skin”, pratica volta a favorire l’immediato contatto “pelle a pelle” tra i genitori e il bambino, direttamente in sala parto.

Ecco in cosa consiste: il piccolo viene visitato dal pediatra direttamente vicino alla mamma, con la quale rimarrà per almeno due ore dopo la visita.

Diversi studi scientifici (e la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità) hanno dimostrato i benefici di questa procedura:

– un migliore adattamento del bambino a livello respiratorio;

– agevola l’allattamento al seno.

Per quanto possibile, stiamo cercando di estendere questa pratica anche per i parti cesareo: il bambino viene posto pelle a pelle con il papà mentre la mamma è ancora in sala operatoria”.

Ulteriore impulso all’incremento delle nascite nel reparto melfitano è da attribuire alla possibilità di richiedere il parto indolore.

Ce ne parla il dott. Giuseppe Griesi, Anestesista-Rianimatore Responsabile del Servizio di Partoanalgesia del Presidio Ospedaliero di Melfi:

“È una tecnica che riduce il dolore tramite la somministrazione di farmaci che passano attraverso un catetere epidurale, posizionato in perfetta sterilità.

È un servizio molto apprezzato e sempre più richiesto, perché dà maggiore sicurezza e tranquillità alle nostre pazienti, che possono così contare su un valido aiuto nel momento del bisogno.

La procedura di partoanalgesia ha un vantaggiosissimo rapporto beneficio-rischio essendo gli effetti secondari di una rarità eccezionale.

Comporta, invece, moltissimi giovamenti sia alla madre che al bambino: l’epidurale, riducendo il dolore e l’ansia che accompagna il travaglio, fa sì che si abbassi la produzione di alcuni ormoni e altre sostanze vasoattive in eccesso, migliorando la perfusione e lo scambio utero-placentare e conseguentemente l’ossigenazione del neonato.

Per usufruire di questa prestazione è necessario eseguire una visita anestesiologica a partire dalla 34^ settimana, durante la quale la donna verrà dettagliatamente informata ottenendo risposta a tutti i suoi dubbi.

Sfatiamo, ora, alcuni miti sulla partoanalgesia:

– non aumenta l’incidenza di taglio cesareo, anzi, la riduce;

– non inibisce assolutamente il riflesso di spinta (la donna sente la contrazione senza dolore e partecipa attivamente alla fase espulsiva);

– non ci sono danni per il nascituro;

– la durata del parto rimane sostanzialmente invariata”.

L’offerta di partoanalgesia, oltre che un diritto (inserita nei LEA dal 2008) è un segno di civiltà da parte di una società che dà la giusta considerazione ad un momento fondamentale della vita di molte donne.

Oggi più che mai, essendo la Festa della mamma, dovremmo riflettere sul fatto che mettere al mondo un figlio sia un evento meraviglioso e delicatissimo allo stesso tempo.

L’Ospedale di Melfi consente di arrivarci con preparazione e consapevolezza, offrendo tutte le informazioni utili.

Facciamo i complimenti ai nostri operatori che, nonostante le numerose difficoltà dovute al Covid e alla carenza di personale, riescono più che egregiamente a tutelare la nostra salute e quella dei nostri figli.