Basilicata, rapporto tra impianti fotovoltaici e territorio: “conseguenze per perdita posti di lavoro, deprezzamento dei terreni utilizzati nonché di desertificazione”. La richiesta

“La Regione Basilicata continua a “sfornare” autorizzazioni per la realizzazione di impianti fotovoltaici senza tener conto della storia e delle peculiarità dei territori interessati.

Su questo ho chiesto chiarimenti con una interrogazione al Governo regionale”.

E’ quanto dichiara il Presidente della seconda commissione regionale Roberto Cifarelli che prosegue:

“E’ il caso di alcune iniziative progettuali ricadenti nei Comuni di Tricarico e, soprattutto Grottole, dove ricadono i terreni di storiche aziende agricole della zona che, da sempre, hanno svolto attività di agricoltura biologica, fattorie didattiche e agrituristiche generando attività di economia circolare con importanti ricadute occupazionali.

Ebbene, in questi giorni, le suddette aziende sono destinatarie di comunicazioni di pubblica utilità indifferibili ed urgenti e di avvio del procedimento di emanazione del provvedimento di occupazione ed urgenza preordinata alla espropriazione/asservimento e occupazione di urgenza.

L’inevitabile conseguenza dei provvedimenti di esproprio sarà la chiusura definitiva delle aziende con le conseguenze nefaste di perdita di posti di lavoro, deprezzamento dei terreni utilizzati nonché di desertificazione dei territori coinvolti, per non parlare poi dell’impatto sull’equilibrio dell’ambiente, sulla bellezza del paesaggio nonché sulla tenuta sociale delle comunità.

Le associazioni ambientaliste e civiche, i cittadini e (alcuni) rappresentanti delle Istituzioni locali hanno manifestato forti preoccupazioni tanto da interessare i mass –media locali e nazionali che, nel trattare pubblicamente l’argomento, hanno evidenziato criticità, rischi e mancato coinvolgimento del territorio nonché scarsa comprensibilità delle iniziative progettuale e mancanza di informazioni certe sull’iter autorizzativo.

In virtù di tutto ciò ho ritenuto indifferibile chiedere al Presidente della Regione e all’Assessora all’Ambiente di precisare il reale stato dell’arte dell’iter procedurale delle istanze, se intendano assumere ogni utile provvedimento in autotutela finalizzato all’approfondimento e alla eventuale revoca degli atti amministrativi e, in conclusione, quali iniziative intendano attivare per coinvolgere le Istituzioni locali, le associazioni ed i cittadini dei territori interessati al fine di chiarire quanto accaduto e socializzare tutte le informazioni necessarie”.